27 giugno 1992 Napoli. Vincenzo Strazzullo, studente di 19 anni, è stato ucciso in casa da dei rapinatori.

Vincenzo Strazzullo archiviolastampa.it – 28 giugno 1992

Vincenzo Strazzullo, studente di 19 anni, è stato ucciso il 27 giugno 1992, a Napoli, da dei rapinatori che erano entrati in casa per derubare il padre, commerciante di frutta.

 

 

 

Fonte:  archiviolastampa.it
Articolo del 28 giugno 1992
Napoli, ucciso in casa durante una rapina
di Fulvio Milone
La vittima è uno studente di 19 anni Napoli, ucciso in casa durante una rapina. Si era scagliato contro i banditi armati. Gli assassini volevano derubare il padre.

NAPOLI. Hanno ucciso per un pugno di banconote durante una rapina in un appartamento. La vittima è un ragazzo di 19 anni, Vincenzo Strazzullo, studente universitario, il quale aveva tentato di sbarrare la strada ai banditi che stavano aggredendo il padre, Antonio, commerciante di frutta. L’omicidio è avvenuto all’alba di ieri. I rapinatori sono entrati attraverso una finestra aperta in casa Strazzullo, al primo piano di uno stabile in via Epomeo, alla periferia orientale di Napoli. Con ogni probabilità conoscevano il commerciante, che proprio ieri avrebbe dovuto pagare alcuni fornitori.

Il primo a trovarsi davanti ai due uomini con i volti coperti da calze da donna è stato Antonio, che si apprestava ad uscire per recarsi al mercato. «Dacci i soldi, altrimenti spariamo», hanno ordinato i banditi che impugnavano le pistole. Al capofamiglia non è rimasto altro da fare che obbedire: terrorizzato, ha consegnato un milione e mezzo in contanti. «È troppo poco, tira fuori il resto», hanno intimato i due a voce alta. «Non ho più niente, ve lo giuro», ha risposto il commerciante. I banditi, innervositi, hanno urlato: «Stai facendo il furbo, sappiamo che hai altri soldi».

Svegliati dalle grida, sono accorsi nella stanza i due figli di Antonio Strazzullo, Vincenzo e Giuseppe, che si sono avventati sui due uomini armati. Il loro coraggio ha colto di sorpresa i rapinatori, uno dei quali ha lasciato partire un colpo di pistola, centrando in pieno Vincenzo. Il giovane si è accasciato sul pavimento, con il cuore spaccato da un proiettile, mentre i banditi fuggivano con il loro magro bottino: poco più di un milione, per una rapina conclusasi con un omicidio. Ormai agonizzante, lo studente è stato accompagnato dai familiari all’ospedale «San Paolo», dove i medici hanno tentato invano di salvargli la vita. Poco dopo, in via Epomeo sono arrivati i carabinieri. Gli investigatori indagano nel mercato ortofrutticolo: «Molto probabilmente i rapinatori provengono da quell’ambiente – dicono -. Conoscevano il commerciante, e sapevano che venerdì aveva prelevato molti soldi in banca perché sabato avrebbe dovuto pagare i fornitori». E infatti a tarda sera hanno fermato due persone, che sarebbero coinvolte nel delitto.

Ma l’omicidio di Vincenzo Strazzullo è solo l’episodio più drammatico di una giornata particolarmente violenta trascorsa nella provincia di Napoli. Un’altra aggressione è stata compiuta a San Giorgio a Cremano, un Comune alle porte del capoluogo. Una donna di 85 anni, Maria Duraccio, è stata derubata di dieci milioni e di alcuni gioielli che custodiva nella sua abitazione. Prima di svaligiare l’appartamento i banditi hanno percosso a sangue l’anziana donna, e l’hanno legata e imbavagliata. Maria Duraccio è stata liberata dopo ore dai vicini di casa: le sue condizioni sono piuttosto gravi. Nel pomeriggio la polizia ha identificato e arrestato i banditi: si tratta di Carmine Lanni e dei fratelli Umberto e Claudio Esposito, tutti pregiudicati per rapine a mano armata ed altri gravi episodi di violenza.

 

 

 

L’Unità del 28 giugno 1992