9 dicembre 1949 Partinico. Resta ucciso Vincenzo Sapuppo, carabiniere di 26 anni, in un agguato della banda Giuliano.

Nella sera del 9 dicembre 1949 il carabiniere Vincenzo Sapuppo, di 26 anni, di Acireale (CT), restò ucciso in un agguato della Banda Giuliano.
Vincenzo Sapuppo faceva parte di una pattuglia che, alle dipendenze del Comando Forze Repressione Banditismo, effettuava un servizio di perlustrazione nel territorio compreso fra Partinico e Alcamo.

 

 

 

Fonte:  archiviolastampa.it
Articolo del 11 dicembre 1949
Un carabiniere caduto in conflitto coi banditi
LA LOTTA CONTRO GIULIANO
di Giulio De Benedetti
Una pattuglia attaccata fra Alcamo e Partinico – Vasto rastrellamento della zona diretto dal colonnello Luca

Palermo, 10 dicembre. Il colonnello Luca dalle prime ore di stamane dirige sul posto una operazione di polizia che squadriglie di carabinieri effettuano in territorio di Camporeale, in seguito all’uccisione di un carabiniere, freddato da una pallottola di mitra, durante un conflitto avvenuto ieri sera con alcuni fuorilegge. Il rastrellamento tuttora in corso si svolge nell’agro di Camporeale, dove appunto ieri sera, quando la zona era già avvolta da una fitta oscurità, una pattuglia alle dipendenze del Comando Forze Repressione Banditismo, mentre effettuava un servizio di perlustrazione nel territorio compreso fra Partinico e Alcamo, veniva proditoriamente aggredita.

Sebbene aggrediti di sorpresa, i carabinieri reagivano prontamente, ingaggiando con i fuorilegge un conflitto che si protraeva per circa mezz’ora. Un tentativo di attaccare frontalmente l’altura tenuta dai fuorilegge venne respinto e durante la scalata alla collinetta una raffica di mitra raggiungeva alla testa e al torace il carabiniere Vincenzo Sapuppo, di 26 anni, da Acireale (Catania) che rimaneva cadavere all’istante.

Resa vana ogni possibilità di snidare i fuorilegge dal loro nascondiglio, i carabinieri cercavano allora, mentre più serrato si faceva il combattimento, di prendere la collinetta da tergo. La manovra riusciva in pieno, dopo altri 10 minuti di accanita battaglia, durante la quale i fuorilegge sviluppavano un considerevole volume di fuoco. I banditi, che in seguito è stato possibile accertare erano in numero di tre, intuendo la manovra avvolgente effettuata dai carabinieri, ad un tratto cessavano di sparare e si dileguavano scomparendo ben presto alla vista degli inseguitori.

 

 

 

Fonte:  archivio.unita.news
Articolo del 11 dicembre 1949
Un altro carabiniere ucciso dai fuorilegge
I banditi, portata a termine l’imboscata, si sono dileguati nell’oscurità tra le alture.

PALERMO, 10.  —  Non si era ancora spento il cordoglio che in tutta la popolazione della Sicilia aveva suscitato la morte del maresciallo Messina e dell’appuntato Butifar, uccisi poco più di una settimana fa da un gruppo di banditi acquattati dentro una stalla a Bagheria, ed ecco che notizie provenienti da Campoleone, in provincia di Palermo, informano della morte di un altro carabiniere, ucciso da tre fuorilegge.

Ieri sera squadriglie di carabinieri dipendenti dal CFRB cui era stato segnalato il recente passaggio di alcuni fuorilegge dal feudo Corbisi presso Campoleone, iniziavano una coraggiosa battuta nella zona deserta finché non riuscivano ad individuare, in contrada Uomo Morto, la casa colonica dove si erano rifugiati i banditi. Le squadriglie iniziavano allora una riuscita manovra di accerchiamento distendendosi con le armi puntate sul cascinale, dietro le siepi.

Non passò un’ora che sentirono la porta stridere sui cardini e videro i fuorilegge uscire guardinghi e in fila indiana. Il carabiniere Vincenzo Sapuppo di 26 anni, allora, si drizzò dalla siepe dietro la quale era rimasto nascosto ed intimò a voce alta il «Chi va là». Ma i fuorilegge, più pronti del militare imbracciarono i mitra che scaricarono sul povero giovane fulminandolo all’istante. Tutti i carabinieri balzarono allora in piedi e iniziarono un drammatico inseguimento aprendo un nutrito fuoco contro i fuggiaschi che riuscivano però ad eclissarsi aiutati dal sopraggiungere della notte.

Appresa la tragica notizia il colonnello Luca giungeva nella zona dove si è fermato dirigendo le operazioni di indagini fino all’alba di stamane. Tracce di sangue sparse sul terreno fanno supporre che qualcuno dei banditi sia restato ferito dalle armi dei carabinieri.

La salma del Sapuppo è stata composta intanto in una sala della caserma di Camporeale in attesa che giunga la famiglia, telegraficamente avvertita. Il Sappuppo apparteneva ad una famiglia poverissima di Acireale in provincia di Catania, egli aveva fatto di tutto per farsi trasferire in Sicilia dalla legione di Bolzano dove prestava servizio, appunto per avvicinarsi alla vecchia madre che egli amava teneramente. G.S.

 

 

 

Fonte:  fancityacireale.it
Articolo del 9 maggio 2019
Piccola Storia di Jaci. Carabiniere Vincenzo Sapuppo, vittima del dovere, 1949

Un periodo sanguinoso della storia siciliana fu quello dove imperversava la banda di Salvatore Giuliano. Il Ministero dell’Interno, dopo la strage di Bellolampo del 19 agosto 1949, dove rimasero uccisi sette Carabinieri e feriti altri 10, creava un reparto apposito denominato CFRB (Centro Forze Repressione Banditismo) comandato da Col. Ugo Luca e ufficiale di stato maggiore era il cap. Carlo Alberto Dalla Chiesa.

Il 09 dicembre 1949, in territorio di Camporeale, in provincia di Trapani, in un conflitto a fuoco contro la banda di Salvatore Giuliano, cadeva il Carabiniere Vincenzo Sapuppo di anni 26 di Acireale. I Carabinieri venivano aggrediti a colpi di mitra dai banditi nascosti dietro un costone.

Il Carabiniere Sapuppo fu l’unico caduto del CRFB. La salma verrà traslata nella Sacrario dei Caduti in Acireale soltanto nel 1951, per evitare il turbamento dell’ordine pubblico, così si riferirà dal Ministero dell’Interno.

Ancora oggi la salma riposa nel Sacrario dei Caduti, la lapide recita:

Della Fedelissima fulgido e luminoso esempio di eroismo – la cui vita fiorente di balda giovinezza donò a Camporeale di Trapani – a tutela della legge calpestata contro il fiero banditismo ove sia santo e lagrimato il sangue per la Patria versato.

11/04/1923 / 09/12/1949.