• Le condanne del processo “Filottete”, l’inchiesta avviata anche grazie alle dichiarazioni di Lea Garofalo – di Marika Demaria

    Le condanne del processo “Filottete”, l’inchiesta avviata anche grazie alle dichiarazioni di Lea Garofalo – di Marika Demaria Articolo del 23 luglio 2015  da narcomafie.it “Quell’uomo non voleva morire. Aveva il diavolo in corpo”. 1995, viale Montello 6, Milano. È notte fonda quando Giuseppe Cosco rientra in casa e riporta questa frase alla cognata, Lea Garofalo. Una frase che la donna, qualche anno dopo, nel 2002, racconterà ai Carabinieri, quando inizierà il suo tortuoso cammino come testimone di giustizia. Cosco aveva così apostrofato Antonio Comberiati, pluripregiudicato, “socio in affari” dei Cosco per quanto riguardava la piazza di spaccio di quella zona milanese. Un omicidio per il quale non si è…

  • La vittoria di Pio La Torre, antimafioso senza distintivo di Enrico Bellavia

    La vittoria di Pio La Torre, antimafioso senza distintivo di Enrico Bellavia Articolo del 30 Aprile 2015 da palermo.repubblica.it CONOSCEVA il male dalle origini. Ne intuì il rimedio. Non si limitò a mettere a punto una ricetta, ma elaborò un piano di cura. Nella storia politica di Pio La Torre, dalle lotte contadine al 416 bis, dal sequestro dei beni dei boss al no ai missili a Comiso, c’è l’intero percorso di un’antimafia mai vissuta come un abito  –  tanto settario quanto inconcludente  –  da esibire per scalare posizioni nella nomenclatura di partito come nella società, ma cucito addosso come l’unica ragione dell’essere comunisti. E che prima del piombo dei…

  • “I fantasmi del Mediterraneo“ di Andrea Palladino e Andrea Tornago

    I fantasmi del Mediterraneo di Andrea Palladino e Andrea Tornago Fonte: toxicleaks.org “Vogue la galère” (Le Monde, 6 febbraio 2015) “I fantasmi del Mediterraneo“ (ToxicLeaks, 4 aprile 2015) di Andrea Palladino e Andrea Tornago Dopo le armi e i rifiuti tossici, le “navi a perdere” servono ormai per un commercio illecito dei più redditizi nel Mediterraneo: il traffico di migranti in fuga verso l’Europa. Un network molto ben organizzato (inchiesta per Le Monde pubblicata il 6-2-2015) C’è un mondo parallelo dietro la lista di 15 nomi di navi che circola tra i porti del sud Europa. Broker, mediatori, trafficanti d’armi, armatori, noleggiatori, marinai disposti a tutto. Società fantasma create in…

  • Il gip ordina nuove indagini: “Depistaggi su inchiesta Impastato” di Patrizio Maggio

    Il gip ordina nuove indagini: “Depistaggi su inchiesta Impastato” di Patrizio Maggio Articolo del 10 gennaio 2015 da loraquotidiano.it Il giudice per le indagini preliminari Maria Pino respinge la richiesta d’archiviazione, ordinando al pm Del Bene di continuare ad indagare sulle manovre dei carabinieri dopo l’omicidio del militante di Democrazia Proletaria. Indagati Subranni, Canale, De Bono e Abramo di Patrizio Maggio Una nuova indagine sui depistaggi commessi dagli inquirenti dopo l’assassinio di Peppino Impastato. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari di Palermo Maria Pino, respingendo la richiesta d’archiviazione del sostituto procuratore Francesco Del Bene. Come racconta l’edizione palermitana di Repubblica, per il pm sarebbero prescritti i reati…

  • “Caso Manca, San Macuto convoca il procuratore e il pm di Viterbo” di Luciano Mirone

    Caso Manca, San Macuto convoca il procuratore e il pm di Viterbo di Luciano Mirone Articolo del 13 Gennaio 2015 da stampalibera.it Questo pomeriggio davanti alla Commissione Antimafia l’audizione del capo dei pm Alberto Pazienti, e del sostituto Renzo Petroselli per avere chiarimenti su tutti i punti oscuri di un’inchiesta che l’avvocato di parte civile Antonio Ingroia ha accusato di “inerzie al limite del depistaggio”. Sulla morte dell’urologo di Barcellona, liquidata come un’overdose, Rosy Bindi ha detto: “Tutto sembra tranne che un suicidio” Sul mistero della morte di Attilio Manca, ora indaga la Commissione parlamentare antimafia che questo pomeriggio ascolterà il procuratore della Repubblica di Viterbo, Alberto Pazienti, e il…

  • Dopo 36 anni Antonio Esposito Ferraioli riconosciuto vittima innocente di camorra

    Dopo 36 anni Antonio Esposito Ferraioli riconosciuto vittima innocente di camorra Fonte ilcorsaro.info Articolo del 28 Ottobre 2014 di  Mariano Di Palma e Federico Esposito Trentasei anni e cinquantacinque giorni. Tanto tempo, troppo. Ma l’emozione è così forte che pensare che si potesse fare prima stavolta conta poco. Il cuore si gonfia e la gioia nasconde l’amarezza delle attese. Antonio Esposito Ferraioli, Tonino, ha avuto giustizia. Un nome forse sconosciuto, un ragazzo come tanti, un compagno, ammazzato nel 1978 dalla camorra a Pagani, fritto misto di cemento e asfalto alle pendici del Vesuvio. Lo scorso 24 ottobre il Tribunale di Nocera Inferiore gli ha finalmente riconosciuto lo status di vittima…

  • Otto morti nella guerra tra famiglie. La storia della faida di Noragugume di Anthony Muroni

    Otto morti nella guerra tra famiglie. La storia della faida di Noragugume di Anthony Muroni Pubblicato il 19 gennaio 2014 in  unionesarda.it Nell’articolo di Anthony Muroni, pubblicato sull’Unione Sarda del 16 novembre 2005, la storia della faida e la conclusione della vicenda processuale. Tutta la faida di Noragugume e i suoi retroscena in oltre 70 udienze. Dopo tre anni di processi i giudici della Cassazione hanno messo la parola fine a una vicenda giudiziaria tremenda, che consegna tre giovani (Bruno Acquas, Luca Falchi e Gianfranco Pinna) al carcere a vita e regala a una ragazza già segnata da anni di dolore (Giuseppina Pinna) una nuova speranza nel futuro. Con l’aggiunta…

  • Tiberio Bentivoglio, imprenditore antimafia: «Ho denunciato, Equitalia mi porta via la casa» di Gelsomino Del Guercio

    Tiberio Bentivoglio, imprenditore antimafia: «Ho denunciato, Equitalia mi porta via la casa» di Gelsomino Del Guercio Foto e Articolo del 9 Ottobre 2014 da espresso.repubblica.it Rompe il muro di omertà contro la ‘ndrangheta, ma resta solo. Così, tra silenzi, lentezze burocratiche e casa ipotecata, si umilia il coraggio di chi denuncia le cosche di Reggio Calabria Tiberio Bentivoglio, imprenditore antimafia: «Ho denunciato, Equitalia mi porta via la casa» «Sto perdendo casa e lavoro, ho già perso la serenità familiare. Allora oggi mi chiedo: conviene denunciare i propri aguzzini come ho fatto io?». E’ il grido di un uomo disperato quello che affida a “l’Espresso” Tiberio Bentivoglio, imprenditore reggino 61enne sotto…

  • “Un cippo alla memoria di Filippo Intili” di Dino Peternostro

    Un cippo alla memoria di Filippo Intili di Dino Peternostro Articolo del 30 Luglio 2014 Fonte:  facebook.com Lettera da Corleone a “Rassegna Sindacale”  di Dino Paternostro Un cippo alla memoria di Filippo Intili Così Caccamo, 62 anni dopo, sceglie di stare dalla parte della legalità. Per 62 lunghi anni la sua figura era caduta nel dimenticatoio. Malgrado il nome di Filippo Intili fosse stato inserito nell’elenco delle vittime innocenti di mafia, redatto dall’associazione “Libera”, nessuno aveva mai cercato di sapere di più di questo mezzadro comunista, dirigente della Camera del lavoro, assassinato il 7 agosto 1952 dalla potente mafia di Caccamo, suo paese natale. Addirittura, la Regione siciliana, che pure…

  • “Giustizia per Cetta Cacciola: condannata la famiglia e un avvocato” di Claudio Cordova

    Giustizia per Cetta Cacciola: condannata la famiglia e un avvocato di Claudio Cordova Articolo del 30 Luglio 2014 da ildispaccio.it Per mesi, sulla stampa, il fango aveva provato a ricoprire la dignità di Maria Concetta Cacciola e dei pm della Dda di Reggio Calabria. Articoli di stampa, insinuazioni, chiacchiericcio con cui veniva paventato che nella morte della testimone di giustizia avrebbero potuto pesare le presunte pressioni effettuate dagli inquirenti. Ora arriva una prima verità processuale, con la condanna di tutti gli imputati nel procedimento “Onta”. Il Gup di Reggio Calabria, infatti, ha accolto l’impostazione portata avanti dai pm Giovanni Musarò e Giulia Masci, che avevano chiesto la condanna per tutti…