• 22 Giugno 1947 Partinico (PA). Restano colpiti a morte Giuseppe Casarrubea e Vincenzo Lo Jacono, durante un attacco alla locale sezione del Partito Comunista

    A Partinico, il 22 giugno 1947, vengono colpiti a morte Giuseppe Casarrubea e Vincenzo Lo Jacono. A distanza di pochi mesi dalla terribile strage di Portella della Ginestra a Partinico, Carini, Borgetto, San Giuseppe Jato, Monreale e Cinisi si verificarono delle azioni terroristiche armate contro i militanti e le sedi della Cgil e del Pci, che provocarono morti, feriti e terrore. Gli autori furono esponenti della banda Giuliano, mafiosi e neofascisti, che continuarono così l’offensiva contro il movimento contadino e le forze della sinistra, che lottavano per il diritto al lavoro e per la riforma agraria. Il raid più grave si svolse a Partinico, dove furono uccisi Giuseppe Casarrubea, ebanista…

  • 8 Maggio 1947 Partinico (PA) Uccisione di Michelangelo Salvia, 34 anni, dirigente della Camera del Lavoro.

    Una settimana dopo l’orrore della strage di Portella della Ginestra, a Partinico (Pa), il 9 maggio 1947 il trentaquatrenne Michelangelo Salvia, dirigente della Camera del Lavoro, fu ucciso con un colpo in bocca perché fosse chiaro quale colpa gli era stata imputata. Fonte:  vivi.libera.it     Tratto da: http://casarrubea.wordpress.com/archivio/ Michelangelo Salvia, nato  il 9 aprile 1913, uccisione avvenuta l’8 maggio 1947, a una settimana della strage di Portella. “Michelangelo Salvia fu ucciso con dei colpi di arma da fuoco sparatigli in bocca perché Michelangelo non aveva peli sulla lingua. La gente parlava, lo stato era omertoso e depistava…”  Giuseppe Casarrubea Sulla sua tomba leggiamo: barbaramente ucciso da una mano sopraffattrice…

  • 1 Maggio 1947 Monreale (PA). Strage di Portella della Ginestra. 11 morti e una trentina di feriti tra cui 4 morti avvenute successivamente, a causa delle ferite.

    Era una bella giornata il 1° di maggio del 1947 a Portella della Ginestra, nell’entroterra palermitano, tra Piana degli Albanesi e San Giuseppe Jato. Ma soprattutto un giorno di festa. Circa duemila lavoratori della zona di Piana degli Albanesi, in prevalenza contadini, si riunirono nella vallata per manifestare contro il latifondismo, a favore dell’occupazione delle terre incolte e per festeggiare la vittoria del Blocco del Popolo nelle recenti elezioni per l’Assemblea Regionale Siciliana. Si tornava a festeggiare la festa dei lavoratori, dopo che era spostata al 21 aprile durante il regime fascista. Erano in attesa di ascoltare un comizio sindacale e, soprattutto, passare una giornata in allegria con pranzo finale…

  • 13 Febbraio 1947 Partinico (PA), Assassinato Leonardo Salvia , dirigente sindacale, impegnato nelle lotte contadine.

    Il 13 febbraio 1947 muore a Partinico (PA) ucciso in un agguato mafioso davanti alla sua abitazione LEONARDO SALVIA dirigente sindacale socialista impegnato nelle lotte contadine locali e nel movimento per la riforma agraria. (Fonte: gruppolaico.it /)     Fonte:  ricerca.repubblica.it Articolo del 1 maggio 2012 I MARTIRI DEL FEUDO di Piero Violante   Ai carabinieri e alla polizia, ma anche ai giudici, non piaceva l’idea che un sindacalista o un dirigente politico o peggio un contadino fosse ammazzato per motivi politici. A partire dal ’44, ma sino agli anni Ottanta, cercavano altre piste. Il gallismo siciliano faceva allusione ad un sempre impellente “cherchez la femme” come movente del delitto;…

  • 17 Gennaio 1947 A Ficarazzi (PA) viene ucciso Pietro Macchiarella. militante del Partito comunista, impegnato nelle lotte contadine.

    Pietro Macchiarella, militante del Partito comunista,  il 17 gennaio 1947 a Ficarazzi (Palermo), venne ucciso senza pietà dalla mafia dei giardini. La voce popolare e i giornali indicarono come mandante dell’omicidio di Pietro Macchiarella il noto mafioso Francesco Paolo Niosi, ma a suo carico non si riuscì ad aprire nemmeno un processo. Questo omicidio segue quello del 4 gennaio, a Sciacca (AG), di Accursio Miraglia, segretario della Camera del Lavoro e dirigente comunista.       Fonte: C.tro siciliano di documentazione G. Impastato A Ficarazzi (PA) viene ucciso Pietro Macchiarella. militante del Partito comunista, impegnato nelle lotte contadine. Lo stesso giorno al Cantiere navale di Palermo alcuni mafiosi, capeggiati dal boss…

  • 4 Gennaio 1947 a Sciacca (AG) uccisione di Accursio Miraglia, segretario della Camera del Lavoro e dirigente comunista

    4 Gennaio 1947 a Sciacca (AG) uccisione di Accursio Miraglia, segretario della Camera del Lavoro e dirigente comunista. Il delitto, come del resto tutti gli omicidi di dirigenti e militanti del movimento contadino, è rimasto impunito. Una delle iniziative (forse la più importante e duratura in quanto proprio nel 2004 se ne è festeggiato il sessantesimo anniversario) più voluta da Accursio Miraglia fu la fondazione della cooperativa “La Madre Terra”. Nacque esattamente il 5 novembre 1944, venne sancita alla Camera del lavoro più di 60 anni fa ed oggi è una grande realtà che conta circa mille soci con una superficie di duemila ettari coltivata a ulivi e più di…

  • 23 Dicembre 1946 Baucina (PA). Muore Nicolò Azoti, segretario della Camera del Lavoro, dopo due giorni di agonia. Il 21 gli avevano sparato 5 colpi di pistola alle spalle.

    Nicolò Azoti fu uno dei primi sindacalisti della Cgil a cadere sotto il piombo mafioso nel secondo dopoguerra;  difficili anni  in cui la sua attenzione fu attratta dalle misere condizioni dei contadini, che cominciò ad organizzare, battendosi per la riforma agraria. Divenne, quindi, segretario della Camera del lavoro, fondò l’ufficio di collocamento e progettò la costituzione di una cooperativa agricola. Fu inevitabile, quindi, lo scontro con gli agrari e i gabellotti mafiosi, specie dopo che si mise in testa di far applicare la nuova legge sulla divisione dei prodotti agricoli a 60 e 40 (60% al contadino, 40% al padrone). Prima le lusinghe: «Lascia perdere tutto – gli disse un…

  • 8 Dicembre 1946 Palermo. Assassinato Raffaele Sicurella, 43 anni, maresciallo di pubblica sicurezza. «Il sottufficiale prestava servizio da vent’ anni al commissariato Porta Nuova, accudiva alla sua missione con zelo e giustizia»

    Raffaele Sicurella prestava servizio presso il Commissariato di Pubblica Sicurezza “Porta Nuova” di Corso Calatafìmi di Palermo. L’8 Dicembre 1946 era stato comandato di servizio di ordine pubblico alla processione zonale della Madonna Immacolata. In Piazza Indipendenza, quando il simulacro stava per inoltrarsi lungo la via Giuseppe Pitrè, per rientrare nella chiesa dei Cappuccini, sita nella Piazza omonima, venne attirato in un’imboscata e barbaramente trucidato con sei colpi di pistola, sparati a bruciapelo da uno sconosciuto, che fu visto riporre l’arma in tasca ed allontanarsi fra la folla. Le indagini immediatamente avviate dalla Squadra Mobile e dai Commissariati Porta Nuova e Vespri portarono al fermo di dieci indiziati, ma non…

  • 29 Novembre 1946 Comitini (AG). Ucciso Filippo Forno, bracciante e sincacalista, e Giuseppe Pullara, un bracciante con cui stava percorrendo un tratto di strada.

    Il 29 Novembre del 1946 in contrada Serra Palermo, al confine tra Aragona e Comitini (AG), venne trovato morto ammazzato il bracciante e sindacalista Filippo Forno di 46 anni. Stava ritornando a piedi dalla vicina Aragona, dove – secondo i testi più accreditati – si era recato per incontrare altri contadini della zona. Ma quella sera non fece rientro a casa. Lungo la strada della “Cirasa” trovò il paesano Giuseppe Pullara, un bracciante di origini favaresi dal carattere autoritario, ed insieme s’incamminarono. Vennero trovati morti, “colpiti entrambi da arma da fuoco”, si legge in una relazione dell’allora Pretura di Aragona. La moglie di Forno, Vittoria Nigrelli, solo da venti giorni…

  • 28 Novembre 1946 Calabricata (CZ). Giuditta Levato, 31 anni, madre di due figli e incinta. viene uccisa da un campiere. Protagonista delle lotte contadine di Calabria.

    Calabricata (CZ). Quel giorno di tardo mattino Giuditta Levato, già incinta di sette mesi, si recò alle terre che lei e i suoi compaesani avevano coltivato. La Commissione provinciale per le terre incolte glielo aveva permesso. Il decreto dell’allora ministro dell’Agricoltura, Fausto Gullo, voleva abbattere una volta per tutte il latifondo e stabilire l’eguaglianza e il diritto alla terra a tutti i cittadini. Quella mattina, era il 28 novembre 1946, anche l’agrario Pietro Mazza volle esprimere la sua opinione in materia. E decise di dare una lezione a quelli che considerava i suoi “usurpatori”. Per mano di un suo servo partì un colpo. Giuditta Levato cadde a terra. Venne trasportata…