• 2 Novembre 1946 Belmonte Mezzagno (PA). Uccisi i fratelli Giovanni, Vincenzo e Giuseppe Santangelo. Contadini che facevano parte di una Cooperativa in attesa dell’assegnazione di un feudo.

    2 Novembre 1946, Belmonte Mezzagno (Palermo),  trucidati con un colpo alla nuca i fratelli Giovanni, Vincenzo e Giuseppe Santangelo, contadini. Il triplice omicidio è compiuto, su mandato degli agrari, da tredici banditi, a scopo intimidatorio e, di fatto, pone fine alle rivendicazioni contadine nella zona. Fonte: sites.google.com     Giovanni Santangelo insieme ai fratelli Vincenzo e Giuseppe furono trucidati con un colpo alla nuca il 2 novembre 1946 in località Belmonte Mazzagno (PA). Erano contadini e facevano parte di una Cooperativa in attesa dell’assegnazione di un feudo. Il triplice omicidio fu compiuto, su mandato degli agrari, da tredici banditi a scopo intimidatorio per porre fine alle rivendicazioni contadine nella zona.…

  • 22 Ottobre 1946 Santa Ninfa (TP). Ucciso il mezzadro Giuseppe Biondo.

    A Santa Ninfa (Trapani) viene ucciso Giuseppe Biondo a rivoltellate dal suo padrone, il 22 ottobre 1946. Rivendicava la ripartizione dei prodotti agricoli secondo il decreto Gullo. Giuseppe Biondo, mezzadro iscritto alla Federterra, che lottava per l’applicazione del decreto Gullo per la ripartizione dei prodotti agricoli (60% per il mezzadro e al 40% per il proprietario). Era stato sfrattato illegalmente dal proprietario del terreno ma era tornato a lavorarvi. Fonte:  vivi.libera.it   Giuseppe Biondo fu ucciso a rivoltellate dal suo padrone. Rivendicava la ripartizione dei prodotti agricoli secondo il decreto Gullo. Alla memoria di Giuseppe Biondo fu poi intitolata la Cooperativa agricola di Santa Ninfa.     Fonte: gruppolaico.it Articolo…

  • 22 Settembre 1946 Strage di Alia (PA). I contadini Girolamo Scaccia e Giovanni Castiglione restarono uccisi a seguito di un attentato alla Camera del Lavoro.

    Il 22 settembre del 1946 era in corso una riunione di contadini nella casa a piano terra del segretario della Camera del Lavoro di Alia, Giuseppe Maggio. Scopo dell’incontro era discutere sulla possibilità di occupare i feudi Rigiura e Vaccotto, nelle mani dei gabelloti mafiosi, per assegnarli alle cooperative di contadini, in attuazione dei decreti “Gullo”. All’improvviso, ignoti lanciarono una bomba a mano all’interno della casa. I contadini Girolamo Scaccia, bracciante agricolo di Alia, e Giovanni Castiglione, nato a Comitini, contadino e vice-segretario della lega dei contadini di Alia, morirono sul colpo. Gioacchino Gioiello, di 19 anni, e Filippo Ditta, di 29 anni, furono feriti gravemente, mentre altre cinque persone…

  • 28 Giugno 1946 Naro (AG). Ucciso Pino Camilleri, sindaco socialista di Naro (AG)

    Giuseppe, Pino Camilleri (Naro, 20 giugno 1918 – Naro, 28 giugno 1946) è stato un politico italiano, sindaco socialista di Naro (AG) ucciso dalla mafia.   Il 28 giugno 1946, a soli 27 anni, già riconosciuto come capo contadino in una vasta zona a cavallo tra le province di Caltanissetta e Agrigento, fu colpito dalla lupara mentre cavalcava da Riesi (CL) verso il feudo Deliella, aspramente conteso tra gabelloti e contadini. Fonte Wikipedia       Tratto dal libro Senza Storia di Alfonso Bugea e Elio Di Bella Anche a Naro, nel periodo immediatamente successivo alla fine del secondo conflitto mondiale, furono frequenti le contese tra gabellotti e contadini. Spesso…

  • 16 Maggio 1946 Favara (AG). Uccisione del sindaco socialista Gaetano Guarino. Lottò contro i grandi proprietari terrieri che sfruttavano la locale manodopera e divenne la voce dell’umile gente che chiedeva l’attuazione delle leggi Gullo-Segni.

    Gaetano Guarino lottò contro i grandi proprietari terrieri che sfruttavano la locale manodopera e divenne la voce dell’umile gente che chiedeva l’attuazione delle leggi Gullo-Segni che destinavano alle cooperative i terreni incolti appartenenti ai latifondi: costituì anche una cooperativa agricola, che probabilmente si ispirava alla “Madre Terra” di Accursio Miraglia, ed i “baroni” del latifondocominciarono a remargli contro. Il 10 marzo del 1946 si svolsero le elezioni comunali a Favara e Guarino, sostenuto oltre che dai socialisti anche dal Partito Comunista Italiano e dal Partito d’Azione, vinse le consultazioni con il 59% dei voti e fu eletto sindaco; ma la Mafia delle terre non gli perdonò le sue scelte popolari…

  • 25 Aprile 1946 A San Cipirello (PA). I fratelli Giuseppe e Mario Misuraca vengono giustiziati da banditi della banda Giuliano.

    Il 25 Aprile 1946 A San Cipirello (PA) vengono giustiziati i fratelli Giuseppe e Mario Misuraca da banditi della banda Giuliano; avevano abbandonato la banda e iniziato a collaborare con la giustizia.     Tratto da: La strage di Portella Della Ginestra […] Giuliano non era meno clemente con i suoi accoliti, quando questi «non rimanevano fedeli alla banda» oppure venivano «ritenuti ‘spie’». La sera del 25 aprile del 1946, a San Cipirello (PA), Salvatore Giuliano, con Gaspare Pisciotta, i fratelli Giuseppe e Salvatore Passatempo, e Salvatore Ferreri «Frà Diavolo», prelevarono dalle rispettive abitazioni i tre fratelli Giorgio, Mario e Giuseppe Misuraca intesi «Murtareddi» e il loro cognato Salvatore Cappello…

  • 25 Marzo 1946 Pioppo, fraz. Monreale (PA). Ucciso dalla banda Giuliano il carabiniere Francesco Sassano.

    L’omicidio del carabiniere Francesco Sassano consumato la sera del 25 marzo 1946 a Pioppo, mentre vi trascorreva una licenza: solo perché avrebbe osato dire in paese di sentirsi capace di far catturare il capo bandito Giuliano, tre malfattori armati di mitra, introdottisi nella sua abitazione, lo costrinsero – sotto gli occhi delle sorelle Anna e Francesca, che terrorizzate non potettero dargli alcuno aiuto – ad uscire di casa ed a seguirli per breve tratto sulla strada Pioppo – Borgetto dove immediatamente, con alcune raffiche di mitra, lo trucidarono, quindi, prima di allontanarsi, posero sul cadavere del povero Sassano un foglio con la scritta: “questa e la fine delle spie. Giuliano’’;…

  • 7 Marzo 1946 Burgio (AG). Tommasa (Masina) Perricone in Spinelli, resta uccisa in un attentato contro il candidato sindaco di Burgio, Antonio Guarisco. Guarisco si salvò.

    Tommasa (Masina) Perricone (in Spinelli) fu uccisa a Burgio (AG) il 7 marzo del 1946. Casalinga di 33 anni, appena sposata, stava rientrando a casa nello stesso istante in cui un commando stava cercando di eliminare il candidato sindaco di Burgio, Antonio Guarisco. I colpi sparati furono tanti. Uno colpì a morte Masina. Guarisco si salvò. Fu ferito solo ad un braccio. Masina è vittima due volte. Uccisa dalla mafia e dimenticata dallo Stato per un incredibile errore. Nelle liste delle vittime della regione siciliana, probabilmente per un errore dattilografico, è indicata come MARINA SPINELLI, nome storpiato e il cognome del marito. Data per assassinata a Favara nell’attentato contro il sindaco…

  • 28 Gennaio 1946 Strage di Feudo Nobile (CL). Uccisi i carabinieri: Fiorentino Bonfiglio, Vincenzo Amenduni, Emanuele Greco, Mario Boscone, Giovanni La Brocca, Vittorio Levico, Pietro Loria, Mario Spampinato

    Emanuele Greco – Foto da  muvilascari.it     28 Gennaio 1946 Strage di Feudo Nobile (CL). Uccisi otto carabinieri: Fiorentino Bonfiglio, Vincenzo Amenduni, Emanuele Greco, Mario Boscone, Giovanni La Brocca, Vittorio Levico, Pietro Loria, Mario Spampinato. “Feudo Nobile è poco più di una masseria persa nelle campagne vicino a Gela. All’inizio del 1946 ospitava una piccola caserma dei Carabinieri, l’unica presenza dello Stato per chilometri. La mattina del 10 gennaio 1946 il brigadiere Vincenzo Amenduni, comandante della stazione di Feudo Nobile e quattro dei suoi militari, usciti di pattuglia alla ricerca di alcuni ladri di bestiame, si trovarono sulla strada della banda di Rizzo. Ci fu uno scontro a fuoco,…