• 18 Agosto 1945 Palermo. Ucciso Calcedonio Catalano, 13 anni, Viene ucciso durante un conflitto a fuoco tra carabinieri e banditi .

    In contrada San Filippo di Roccapalumba (Palermo), in uno scontro tra carabinieri e banditi, restò ucciso il tredicenne Calcedonio Catalano. I banditi lo credevano una spia.     Leggere anche:   sites.google.com/icsmarconipalermo.edu.it Progetto Codice Memoria in rete per la memoria Calcedonio Catalano – 18 agosto 1945, Roccapalumba. 13 anni    

  • 20 Giugno 1945 San Cipirello (PA). Ucciso Filippo Scimone, maresciallo dei carabinieri.

    Il maresciallo capo Filippo Scimone nacque a Riesi da una famiglia di agricoltori il 26 gennaio 1899 e, seguendo la sia naturale inclinazione, giovanissimo si arruolò partecipando attivamente al primo conflitto mondiale con la famosa classe dei “ragazzi del 1899”. Alla fine della Grande Guerra, vincitore di concorso, divenne Vicebrigadiere nelle fila dell’Arma dei Carabinieri, sino a raggiungere, nel corso degli anni, il grado di Maresciallo Capo. L’agguato, in cui il sottufficiale rimase ferito mortalmente, si ritiene maturò nell’ambito ritorsivo all’uccisione del comandante dell’E.V.I.S. (Esercito Volontario Indipendentista Siciliano componente militare del Movimento Indipendentista Siciliano di cui faceva parte il noto Salvatore Giuliano), avvenuto a seguito di un conflitto a fuoco…

  • 28 Marzo 1945 Corleone (PA) Ucciso Calogero Comaianni, guardia campestre. Sei mesi prima aveva arrestato il giovane Luciano Liggio.

    Calogero Comaianni faceva la guardia campestre a Corleone (PA). Il 2 agosto 1944 stava facendo il suo solito giro di perlustrazione con altre due guardie campestri quando si accorse di un furto. I due malviventi, Luciano Liggio (boss di Corleone) e Vito Di Frisco, furono arrestati. Liggio scontò tre mesi di carcere e quando uscì decise di vendicarsi. Un primo tentativo fu messo in atto la sera del 27 marzo 1945, ma non andò a segno. La mattina del giorno successivo, il 28 marzo, Calogero Comaianni venne seguito da due killer a volto scoperto, tentò la fuga ma non riuscì a scampare all’agguato: uno dei due inseguitori gli sparò due…

  • 6 Agosto 1944 Casteldaccia (PA). Ucciso Andrea Raia, sindacalista. “Si oppose alla mafia in nome dei diritti dei contadini”.

    Il 6 agosto 1944, a Casteldaccia, in provincia di Palermo, viene assassinato Andrea Raia, 38 anni, sindacalista definito dalla Voce Comunista «un organizzatore comunista» e un «membro attivo e intelligente del comitato di controllo ai granai del popolo».I mandanti, secondo lo stesso giornale, erano «da ricercare nei grossi proprietari fascisti e separatisti di Casteldaccia», mentre gli esecutori materiali «tra i maffiosi locali». Raja si oppose alla mafia in nome dei diritti dei contadini. Il coraggio dei tanti sindacalisti ammazzati durante quegli anni risalta immensamente se si considera quanto allora la mafia tenesse fermamente nelle sue mani le redini del potere e della ricchezza siciliani. (informarexresistere.fr )        …

  • 27 Maggio 1944 Ragalbuto (EN) ucciso Santi Milisenna, segretario della federazione comunista

    Regalbuto (Enna), nel corso di disordini in occasione di un raduno separatista, il 27 maggio 1944, viene ucciso Santi Milisenna, segretario della federazione comunista di Enna. Fonte: Centro Siciliano di Documentazione “Giuseppe Impastato” Nel 2022 Libera ha tolto Santi Milisenna dall’elenco delle vittime innocenti di mafia: Fonte: vivienna.it  – Articolo del 21 marzo 2022 Santi Milisenna, dirigente comunista ennese nel 1943-1944, tolto dall’elenco delle vittime innocenti delle mafie, è vittima della violenta conflittualità politica nella Sicilia del dopoguerra, non di “cosa nostra”.     Articolo del 5 Agosto 2007 da  cittanuove-corleone.it  Una scia di sangue firmata Cosa Nostra di Dino Paternostro 1944. Fu un anno nero per i comunisti: a Regalbuto…

  • 30 Marzo 1944 Strage di Partinico. Morirono Lorenzo Pupillo, 16 anni, e Benedetto Scaglione, maresciallo carabinieri.

    Lorenzo Pupillo, studente di 16 anni, e Benedetto Scaglione, maresciallo dei carabinieri, morirono colpiti da armi da fuoco durante gli scontri tra il popolo, esasperato per la fame e la povertà, ed i carabinieri, chiamati a difendere la locale esattoria, presa d’assalto probabilmente per distruggerne gli elenchi. Ad incitare la folla i banditi che in quel periodo imperversavano nella zona.     Articolo di Giuseppe Di Trani Pubblicato il 30/mar/2010 dall’“Osservatorio per lo sviluppo e la legalità Giuseppe La Franca” 66° anniversario della Strage del 30 Marzo 1944 di Giuseppe Di Trani 30 marzo 1944……………… Ricordare una giornata di ordinaria follia di un popolo e di una comunità non è…

  • 2 Settembre 1943 Quarto Mulino di S. Giuseppe Jato (PA). Antonio Mancino, carabiniere di 24 anni, la prima vittima di Salvatore Giuliano.

    Il carabiniere Antonio Mancino fu la prima vittima del bandito Salvatore Giuliano. ” … PER DUE SACCHI DI GRANO. Il 2 settembre 1943 un giovanotto proveniente da San Giuseppe Jato e diretto a sud della natia Montelepre stava trasportando un paio di sacchi di grano. Non era un semplice contadino, ma uno dei tanti corrieri del mercato nero del grano che prosperava sotto l’occhio vigile della mafia e grazie alla compiacenza di troppe autorità. Giunto alla località Quattro Molini fu bloccato da due carabinieri e due guardie campestri. Gli andò male: venne fermato e il carico gli fu confiscato. Ma a quel punto sopraggiunse un altro contrabbandiere e tre dei…

  • 30 Aprile 1924 Piana degli Albanesi (PA). Assassinato Antonino Ciolino, sindacalista.

    Antonino Ciolino – Piana degli Albanesi (PA) Negli anni venti nella Piana dei Greci, oggi Piana degli Albanesi, era evidente lo scontro di classe: i contadini da una parte, mafiosi e agrari dall´altra. In questo contesto il movimento contadino agisce sullo sfondo di un territorio governato da gabelloti e campieri mafiosi, che nei feudi ospitano latitanti e banditi. Antonino Ciolino fu l’ultimo dirigente delle lotte contadine a venire ucciso dalla mafia di Piana dei Greci nell’aprile del 1924. Fonte: vivi.libera.it     Antonino Ciolino Era un contadino. Il suo omicidio avvenne nell’aprile del 1924 e può essere inquadrato nell’ambito della battaglia contadina per la lotta al latifondo. Fonte: liberanet.org  …

  • 10 Giugno 1922 Erice (TP). Ucciso Sebastiano Bonfiglio Sindaco di Monte San Giuliano

    Sebastiano Bonfiglio, sindacalista socialista, Sindaco di Erice dal 3 ottobre 1920, venne ucciso in un agguato dalla mafia il 10 giugno 1922. Nacque nella frazione San Marco di Monte San Giuliano (oggi di Valderice), il 23 settembre 1879 da Nicolò e Francesca Tosto. Suo padre, nel 1893, partecipò fasci dei lavoratori siciliani locali e portò con sé anche il figlio quattordicenne. Interruppe presto gli studi, per lavorare in una falegnameria. Fu qui che aderì al movimento socialista. In seguito li riprese come autodidatta, conseguendo il diploma di perito agrario. Organizzò il movimento contadino locale e nel 1902 assunse la guida della federazione provinciale del PSI di Trapani fino al 1904,…

  • 16 Febbraio 1922 Dattilo-Paceco (TP) Ucciso Antonino Scuderi, Consigliere comunale socialista e segretario della locale Società Agricola Cooperativa

    “Antonino Scuderi, contadino trentacinquenne, consigliere comunale socialista, da pochi mesi segretario della cooperativa agricola di Paceco, fu ucciso in un agguato mentre tornava a Dattilo (TP) in bicicletta. Era il 16 febbraio del ’22. In quell’epoca, scrive Pietro Grammatico, «la morte di un socialista non valeva il fastidio di eseguire delle indagini per accertare le cause della soppressione violenta». Nessuno di noi ha conosciuto Antonino Scuderi; le scarne notizie biografiche su di lui sfumano nebbiose nel mito. Scuderi è un archetipo; è il calore delle lotte contadine; è l’epopea degli oppressi; la tensione etica verso un mondo migliore, di pace, di giustizia, di libertà, di benessere, verso l’utopia del “sol…