• 24 Maggio 1982 a Palermo Rodolfo Buscemi, 24 anni, e il cognato Matteo Rizzuto, appena 18 anni, uccisi e fatti sparire in mare. Rodolfo stava indagando sulla morte del Fratello Salvatore, ucciso nell’Aprile del 1976.

    La vita di Rodolfo Buscemi fu segnata dall’omicidio del fratello Salvatore, avvenuto una sera di aprile del 1976. Rodolfo decise di scoprire gli assassini del fratello e così si trasferì nel quartiere di Sant’Erasmo a Palermo, dove viveva Salvatore e cominciò a fare indagini e a raccogliere prove. Molti indizi lasciavano supporre che il mandante dell’omicidio fosse stato Filippo Marchese, boss del quartiere di Sant’Erasmo. Le domande insistenti di Rodolfo Buscemi ben presto diedero fastidio alla criminalità locale che rispose con minacce e intimidazioni. Il 26 maggio 1982, a 24 anni, Rodolfo e il cognato Matteo Rizzuto, di soli 18 anni, allettati con una falsa offerta di lavoro, furono rapiti…

  • 11 gennaio 1981 Messina. Muore in ospedale Elisa Geraci, 17 anni. Vittima innocente di un raid contro un pregiudicato.

    Elisa Geraci aveva appena 17 anni. Venne ferita casualmente in un agguato di mafia il 7 gennaio del 1981, sul vale Giostra. Morì dopo alcuni giorni d’agonia, il successivo 11 gennaio. Elisa venne ferita mentre con la sorella minore chiacchierava casualmente con un 21enne che aveva dei precedenti penali, il quale incontrando le due ragazze era sceso dalla propria auto e si era avvicinato per salutarle. In quegli stessi istanti passò un’altra auto e dal finestrino qualcuno sparò alcuni colpi a raffica. Un proiettile colpì al collo la povera Elisa, facendola stramazzare a terra. Fu soccorsa e trasportata all’ospedale Margherita, poi venne trasferita al Policlinico. Un lungo intervento chirurgico, il…

  • 5 aprile 1976 Palermo. Ucciso Salvatore Buscemi, 28 anni, non sottostava alle leggi della mafia.

    Salvatore Buscemi, ventotto anni, venne ucciso dalla mafia a Palermo il 5 aprile del 1976. Il ragazzo venne “punito” per essersi introdotto nell’attività di contrabbando di sigarette senza affiliarsi a nessuna delle cosche mafiose che controllavano all’epoca questa attività. Si trovava in un locale con uno dei suoi fratelli quando due uomini incappucciati entrarono e gli spararono. Lascia moglie e quattro figli. Sua sorella Michela, fu tra le poche donne a costituirsi parte civile nel Maxi Processo. Fonte:  vivi.libera.it       Fonte: iltarlopress.it Articolo del 1 Settembre 2015 Incontro con Michela Buscemi, la donna audace che sfidò la mafia di Serena Saputo Ventinove anni sono passati da quel giorno…