• 2 Ottobre 2008 Patti (ME). Si suicida Adolfo Parmaliana. Suicidio per mafia ma non solo.

    Il 2 ottobre 2008 si ammazza in Sicilia Adolfo Parmaliana, cinquantenne professore di chimica industriale all’università di Messina, considerato uno dei massimi esperti internazionali nella ricerca delle nuove fonti di energia rinnovabile. All’impegno accademico Adolfo Parmaliana ha unito per trent’anni un accanito impegno civile. Iscritto giovanissimo al Pci, ha difeso le ragioni della legalità, della correttezza, del buongoverno nella sua piccola patria, Terme Vigliatore, un paesino che si trova a pochissimi chilometri da Barcellona Pozzo di Gotto, zona franca dei grandi boss di Cosa Nostra, da Santapaola a Provenzano, fondamentale snodo del Gioco Grande, lì dove confluiscono e s’intrecciano mafia, massoneria, alta finanza, pezzi rilevanti delle Istituzioni. Così il piccolo…

  • 25 Settembre 1998 Gioia Tauro (RC). Ucciso Luigi Ioculano, presidente di un’associazione e fondatore di un periodico locale, aveva preso posizione contro il nuovo piano regolatore e gli interessi della ‘ndrangheta.

    Luigi Ioculano nasce a Seminara (RC) il 27 aprile del 1941 e trascorre la maggior parte della sua vita a Gioia Tauro, dove esercita la sua professione di Medico e dimostra tutto il suo attaccamento alla gente gioiese cominciando ad interessarsi della vita pubblica. Fonda insieme a degli amici l’associazione “Agorà” e dal periodico di questa associazione inizia, il suo tentativo di valorizzare la cultura della legalità che si concretizza con la continua proposta di iniziative sociali e culturali convinto che attraverso questa sarebbe stato possibile fare riemergere i valori di giustizia e legalità tra la gente della sua città. Contemporaneamente non perde occasione per denunciare pubblicamente le irregolarità che…

  • 22 Ottobre 1946 Santa Ninfa (TP). Ucciso il mezzadro Giuseppe Biondo.

    A Santa Ninfa (Trapani) viene ucciso Giuseppe Biondo a rivoltellate dal suo padrone, il 22 ottobre 1946. Rivendicava la ripartizione dei prodotti agricoli secondo il decreto Gullo. Giuseppe Biondo, mezzadro iscritto alla Federterra, che lottava per l’applicazione del decreto Gullo per la ripartizione dei prodotti agricoli (60% per il mezzadro e al 40% per il proprietario). Era stato sfrattato illegalmente dal proprietario del terreno ma era tornato a lavorarvi. Fonte:  vivi.libera.it   Giuseppe Biondo fu ucciso a rivoltellate dal suo padrone. Rivendicava la ripartizione dei prodotti agricoli secondo il decreto Gullo. Alla memoria di Giuseppe Biondo fu poi intitolata la Cooperativa agricola di Santa Ninfa.     Fonte: gruppolaico.it Articolo…

  • 19 Febbraio 1921 Salemi (Trapani). Ucciso Pietro Ponzo, contadino socialista

    Pietro Ponzo, nato a Vita (Trapani) il 18 ottobre 1851, impegnato nelle lotte contadine fin dai fasci siciliani, presidente della Cooperativa Agricola di Salemi. Negli anni 1919-1920 partecipa alle manifestazioni e alle occupazioni delle terre per l’assegnazione dei latifondi, in particolare del feudo Mokarta, tra Salemi e Mazara. Dalle testimonianze dei parenti risulta che gli esecutori del delitto furono processati e condannati ma rimasero senza volto i mandanti. Fonte: Centro Siciliano di Documentazione “G. Impastato”     Fonte: stampacritica.it Articolo del 29 febbraio 2016 Nel 1921, l’uccisione di Pietro Ponzo di Mario Guido Faloci Per non dimenticare nessuno Se “mafia” è una parola che inizia a comparire in documenti ufficiali…

  • 27 Ottobre 1919 Trapani. Uccisione di Giuseppe Monticciolo, presidente socialista della Lega per il miglioramento agricolo

    Giuseppe Monticciolo, 42 anni, presidente socialista della Lega per il miglioramento agricolo. Anch’egli, come tanti altri politici e sindacalisti dello stesso periodo, aveva costruito il proprio impegno a difesa dei contadini contro i soprusi dei proprietari terrieri e della mafia locale. Fu presidente socialista della Lega per il miglioramento agricolo. È dunque in questo contesto che va inquadrato il suo assassinio, avvenuto a Trapani il 27 ottobre 1919. Fonte  liberanet.org         1919. Piazza, mobilitazioni, potere di Roberto Bianchi Università Bocconi Editore, 2019 Il 1919 è un anno da sempre molto discusso e ancora poco capito. Un anno pieno di speranze e tragedie; il primo di un Grande…

  • 20 Maggio 1914 Piana degli Albanesi (PA). Assassinati, a pochi giorni dalle elezioni amministrative, Mariano Barbato ed il cognato Giorgio Pecoraro, militanti del Partito Socialista. Mariano era cugino e braccio destro di Nicola, dirigente del partito.

    Il 20 maggio 1914 a Piana dei Greci (l’attuale Piana degli Albanesi) un gruppo di criminali a volto scoperto spararono su Mariano Barbato e Giorgio Pecoraro. Le due vittime erano contadini e militanti del Partito socialista. In particolare, Mariano Barbato era cugino di Nicola Barbato, noto politico socialista siciliano, conosciuto in tutt’Italia. Il duplice delitto destò grande impressione a Piana, anche perché erano alle porte le elezioni amministrative, che i socialisti si apprestavano a vincere. Sembrò, quindi, un “messaggio” ai futuri vincitori e al loro leader politico, Nicola Barbato. (Liberanet.org)     Tratto da La Sicilia del 17 Gennaio 2010 Il coraggio di Mariano Barbato di Dino Paternostro Fu assassinato…

  • 3 Marzo 1861 Santa Margherita Belice (AG). Ucciso il medico Giuseppe Montalbano. Rivendicò alla guida dei contadini tre feudi spettanti al comune ma usurpati dalla principessa Giovanna Filangieri con la complicità del ceto agrario e baronale.

    Giuseppe Montalbano (1819 – S. Margherita Belice, 3 marzo 1861) è stato un medico e patriota italiano. Partecipò all’impresa dei Mille di Garibaldi, combattendo nelle campagne di Salemi. Fervente mazziniano e protagonista della rivoluzione palermitana del 1848, Giuseppe Montalbano aveva organizzato le squadre di picciotti che poi si erano unite ai Mille di Garibaldi dopo lo sbarco a Marsala. Per questo, fu eletto prima consigliere comunale e poi provinciale. Venne ucciso la sera del 3 marzo 1861 davanti casa sua a Santa Margherita Belice, con tre fucilate alle spalle. Ignorando i precedenti avvertimenti e minacce ricevuti, il medico garibaldino si era messo alla testa dei contadini margheritesi, rivendicando tre feudi…