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28 Luglio 2014 Portici (NA). Ucciso Mariano Bottari, pensionato di 75 anni, mentre tornava a casa dalla moglie invalida. Un’altra vittima innocente.
La mattina del 28 luglio 2014 Mariano Bottari sta per rientare a casa a piedi e si trova a pochi metri dalla sua abitazione, precisamente in via Scalea a Portici, quando proprio su quella strada quattro uomini in sella a due grosse motociclette, parlando tra di loro in maniera coincitata e violenta, ingaggiano un conflitto a fuoco. Un proiettile vagante colpisce Mariano alla gola. L’anziano si accascia a terra, perde tantissimo sangue e muore immediatamente senza che si possa far nulla per soccorrerlo. Mariano Bottari, 75enne pensionato, padre di sei figli, da anni si prendeva cura della moglie invalida e ogni mattina usciva di casa per la spesa e per…
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22 Agosto 2006 Palermo. Ucciso Giuseppe D’Angelo, un pensionato di 63 anni, ex-titolare di un bar, perché scambiato per un capomafia.
Giuseppe D’Angelo, un pensionato di 63 anni, venne ucciso il 22 agosto del 2006, colpito da una pioggia di proiettili nella piazza della borgata di Tommaso Natale (PA), perché scambiato per il boss Lino Spatola. A raccontare la verità sull’omicidio sono stati i collaboratori di giustizia Gaspare Pulizzi e Francesco Briguglio, che facevano parte del commando di killer, i quali hanno ricostruito movente e dinamica del delitto i cui mandanti erano Salvatore e Sandro Lo Piccolo, boss del mandamento locale. Il killer, Gaspare Di Maggio, è stato condannato all’ergastolo. A dieci anni e 6 mesi di carcere, ciascuno, sono stati condannati, invece, i pentiti Pulizzi e Briguglio. Articolo…
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3 Maggio 2005 Napoli. Ucciso Emilio Albanese, pensionato vittima di una rapina.
È stato avvicinato da due rapinatori sotto casa, in una zona affollatissima del centro cittadino, ed è stato ucciso con un colpo alla testa: così è morto nel capoluogo campano Emilio Albanese, ingegnere in pensione di 69 anni, padre della compagna di Jacopo Fo e dunque consuocero di Dario Fo. Il premio Nobel ha commentato la vicenda con emozione: “È stata una tragedia, lo hanno ucciso”, ha detto. Tutto è successo intorno alle 10,30 del 3 maggio 2005. Emilio Albanese aveva appena ritirato una notevole somma (circa 3.300 euro) dalla sede Bnl di via Toledo, e stava rientrando nella sua abitazione di via Santa Maria di Costantinopoli, quando è stato…
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26 Febbraio 2000 Strage di Strongoli (Crotone). Resta ucciso anche Ferdinando Chiarotti, pensionato di 73 anni, vittima innocente di una guerra tra clan.
Ferdinando Chiarotti, un pensionato di 73 anni, il 26 febbraio del 2000 stava prendendo il sole su una panchina di Strongoli quando è stato raggiunto da una pallottola sparata contro una delle vittime di un regolamento di conti tra clan. È morto pochi istanti dopo aver raggiunto l’abitazione del fratello, situata poco distante dal luogo dell’agguato. Agguato mafioso avvenuto in pieno centro, affollato di gente, che ha causato, oltre la morte dei tre giovani destinatari, anche il ferimento di un altro anziano e di un carabiniere che, insieme ad altri colleghi si era lanciato all’inseguimento degli assalitori. I presunti colpevoli furono arrestati ma il processo si concluse il 7 settembre…
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21 Settembre 1999 Foggia. Ucciso Matteo Di Candia, stava festeggiando il suo onomastico in un bar.
Era il 21 Settembre del 1999, Matteo Di Candia stava festeggiando il suo onomastico brindando insieme con alcuni amici nel bar Elia, a Foggia, in via Giuseppe Fania, quando due killer hanno sparato all’impazzata una quarantina di colpi per colpire un pregiudicato seduto ad un tavolino all’ esterno del locale. Così Matteo Di Candia, 62 anni, di Foggia, è rimasto ucciso per caso. Il pensionato, il quale non era sposato e viveva con la madre, non si sarebbe accorto di nulla e, colpito, si è accasciato sul pavimento. Fonte: archiviolastampa.it Articolo del 22 settembre 1999 Ucciso per caso al bar durante un agguato Ferito un altro cliente…
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12 Luglio 1992 Villa di Briano (CE). Restano uccisi Luigi Sapio e Egidio Campaniello, due pensionati, in un raid contro un boss di camorra.
Egidio Campaniello e Luigi Sapio erano amici di lunga data, entrambi pensionati e residenti nel paesino di Villa di Briano. Il 12 luglio 1992, all’uscita dalla Chiesa di via Sant’Agata, i due amici vengono coinvolti nell’agguato diretto a colpire Nicola Cecoro, uno degli ultimi “sopravvissuti” di quella Camorra che aveva sfidato Francesco Schiavone. Un agguato tra la folla, la macchina di Cecoro bersagliata dai proiettili piomba sulle persone in uscita dalla chiesa. Egidio e Luigi, investiti dall’auto rimasta senza controllo, verranno inoltre colpiti da proiettili alla testa e alle gambe. La storia di Egidio Campaniello e Luigi Sapio è raccontata nel libro di Sabrina Ramacci ed Emanuele Boccianti “Italia giallo…
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26 febbraio 1992 Casapesenna (CE). Pasquale Pagano, 36 anni commerciante, e Paolo Coviello, 63 anni pensionato, vengono uccisi per uno scambio di persona, nell’ambito di una faida di camorra.
Pasquale Pagano, 36 anni, commerciante, e Paolo Coviello, 63 anni, pensionato, vengono uccisi il 26 febbraio 1992 a Casapesenna per uno scambio di persona, nell’ambito di una faida di camorra. I due uomini viaggiavano a bordo di una Renault Clio grigio chiaro, un’auto dello stesso tipo e dello stesso colore di quella di un affiliato al clan dei casalesi vittima designata, che nei giorni precedenti aveva tentato un agguato ai danni di un affiliato ad un clan avversario, il quale a sua volte aveva costituito un gruppo di fuoco per vendicarsi. I cinque killer uccisero Pagano e Coviello sul colpo, crivellando l’auto di proiettili. Nel 2015 le indagini dei carabinieri,…
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21 Maggio 1991 Napoli. Ferito a morte il comandante di marina in pensione Vincenzo Ummarino, durante una sparatoria tra clan rivali.
Vincenzo Ummarino, comandante di marina in pensione, viene ucciso per errore con un colpo alla nuca durante una sparatoria nei Quartieri Spagnoli a Napoli il 21 maggio 1991. Tre Killer sparano su un’auto in sosta ma gli occupanti rispondono al fuoco. Il povero Vincenzo Ummarino si trova nella scia dei colpi e cade al suolo in una pozza di sangue. Muore poco dopo il ricovero in ospedale. I carabinieri accorsi sul posto riescono a bloccare i killer che stavano provando a scappare: si tratta di Salvatore Frattini, 33 anni, Rosario Ugon, 23 anni, e Giovanni Matarrese di 22. Gli arrestati risultano essere affiliati al clan Mariano al centro di varie…
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28 settembre 1990 Gela. Giuseppe Tallarita, pensionato di 66 anni, fu ucciso per vendetta per essersi rifiutato di far pascolare sul suo terreno le pecore appartenenti ad un pastore poi divenuto killer della malavita
La tragedia di Giuseppe Tallarita e della sua famiglia ha un inizio lontano di oltre un decennio: in un giorno di primavera, quando, dopo aver terminato di lavorare all’Enichem di Gela, si recò nel proprio terreno, che all’epoca era seminato a grano. Giunto sul posto, vide un gregge che vi pascolava abusivamente e rimproverò il pastore, il quale, anziché scusarsi ed allontanare le pecore, reiterò il pascolo abusivo negli anni seguenti, anche quando nel terreno fu impiantato l’attuale uliveto. Col pastore vi fu un solo altro contatto, quando Giuseppe andò a trovarlo pregandolo di evitare di danneggiare le giovani piante d’ulivo. Né Giuseppe sporse mai denuncia nei confronti del pastore,…
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15 Settembre 1990 Bresso (MI). Restano uccisi Piero Carpita, portinaio di 45 anni seduto ad un bar, e Luigi Recalcati, 70 anni pensionato che stava passando in bicicletta. Vittime innocenti in un regolamento di conti.
Il 15 settembre del 1990 a Bresso, periferia nord di Milano, Piero Carpita, 46 anni, sposato e due bambine piccole, al bar con amici era andato a comprarsi delle sigarette, e Luigi Recalcati, un pensionato di 70 anni che in bicicletta stava andando a trovare dei parenti, restarono uccisi in una guerra di mafia tra due clan contrapposti della ‘ndrangheta lombarda. Una guerra che in tre mesi fece 25 morti. Articolo del 16 Settembre 1990 da ricerca.repubblica.it MILANO, ‘BATTAGLIA’ TRA BANDE RIVALI UCCISI DUE PASSANTI di Luca Fazzo MILANO – Morire ammazzati alle tre di un sabato pomeriggio, senza altra ragione che la violenza cieca di due…