25 Giugno 1990 Siculiana (AG). Restano uccisi Giuseppe Bunone e Marco Bonsignore, due ragazzi seduti a mangiare una pizza, in una incursione contro uno stiddaro, scampato all’agguato.

Il 25 giugno del 1990 un commando fece irruzione in una pizzeria di Siculiana. Dentro c’era Gaspare Mallia, uno della Stidda. Era lui l’obiettivo dei killer, ma non riuscirono a scalfirlo. I proiettili, invece, raggiungono due ragazzi seduti a mangiare una pizza. Uno si chiamava Marco Bonsignore di Siculiana: un ragazzo buono e semplice che per trovare un lavoro aveva lasciato la casa dei genitori per stabilirsi all’estero. Era appena tornato per le vacanze estive. L’altra vittima era di Porto Empedocle: Giuseppe Bunone, un operaio.

Ecco la ricostruzione dell’agguato attraverso le carte processuali.

Intorno alle ore 16,40 circa, una moto di grossa cilindrata, con a bordo due persone, si ferma davanti al bar-pizzeria “Graffiti” di Siculiana, ubicato lungo la strada statale 115. A bordo c’è un uomo con il capo coperto da un casco: scende, entra all’interno del locale, si avvicina ai tavolini ed esplode alcuni colpi d’arma da fuoco contro tre avventori, uccidendone due: Bunone Giuseppe e Bonsignore Marco. Il terzo avventore, successivamente identificato per Mallia Gaspare, era riuscito ad evitare il fuoco dell’arma fuggendo precitosamente da una finestra. Il killer, intanto, si era dileguato a bordo della moto dove lo attendeva il complice. Sul posto intervennero i carabinieri di Siculiana, ricostruirono le fasi dell’agguato grazie ad alcune testimonianze. Le indagini, pur inquadrando l’omicidio nella faida mafiosa che insanguinava la zona compresa fra Siculiana ePorto Empedocle, non approdarono ad alcun risultato degno di nota. Il primo dei collaboratori di giustizia che ha fatto rivelazioni su questo duplice omicidio è stato Pasquale Salemi, che riferì di avere appreso da Giuseppe Putrone, che i due giovani erano stato uccisi da un commando formato da Calogero Salvatore Castronovo e Giuseppe Brancato, inteso “Peppe nanu”, e che il vero obiettivo dei killer era Gaspare Mallia, esponente dello schieramento “stiddaro”, riuscito miracolosamente a scampare all’agguato. Tuttavia, è solo con l’avvenuta collaborazione di Falzone Alfonso che gli investigatori sono riusciti a fare piena luce sul duplice omicidio.

Falzone riferì che quella di Bunone e Bonsignore era stata la sua prima azione delittuosa, l’iniziazione dopo essere stato “avvicinato” a Cosa nostra.

Sentito il pubblico dibattimento, all’udienza del 17 dicembre del 1999, Alfonso Falzone ha confermato la confessione resa e le accuse mosse ai suoi correi nella fase delle indagini preliminari.

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Tratto dal libro Senza Storia di Alfonso Bugea e Elio Di Bella

 

 

 

Foto da centropasolini.it

 

 

 

 

Fonte La Stampa del 26 giugno 1990

 

 

 

 

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