26 luglio 1973 Crotone. Muore Maria Giovanna Elia, casalinga di 67 anni, colpita da un proiettile vagante.

1973 – Maria Giovanna Elia – Crotone

Una casalinga di 67 anni, Maria Giovanna Elia è la prima vittima innocente della faida tra i Vrenna e i Feudali. A Crotone si spara per strada: il 26 luglio, durante un conflitto a fuoco, un proiettile vagante la colpisce mentre prende il fresco della sera sul balcone di casa. Non c’è nulla da fare.
Fonte: sdisonorate.it

 

 

 

 

Fratelli di sangue
di Antonio Nicaso, Nicola Gratteri
Editore Mondadori , 2010

La ‘ndrangheta calabrese si impone all’attenzione dell’opinione pubblica nell’estate 2007, con la strage di Duisburg, un feroce regolamento di conti in cui morirono sei persone. Un’azione clamorosa che rivelò a tutti la capacità della ‘ndrangheta di operare con spietata efficacia anche al di fuori dei propri confini. Cresciuta e rafforzatasi nel silenzio, la ‘ndrangheta ha oggi ramificazioni in ogni regione italiana e nei cinque continenti, può vantare rapporti con organizzazioni criminali e terroristiche straniere ed è uno dei principali responsabili dell’immenso fiume di cocaina che ha invaso le città negli ultimi anni. La ‘ndrangheta, di fatto, è presente in tutte le attività produttive, dall’edilizia alla sanità, dalla distribuzione alla gestione dei rifiuti. Il suo giro d’affari complessivo ammonterebbe, per il 2007, a oltre 43 miliardi di dollari, frutto di una straordinaria capacità di adattarsi a ogni esigenza del mercato, di coniugare tradizione e modernità. “Oggi dietro i killer ci sono professionisti che riciclano denaro con raffinatezza manageriale e politici disposti a tutto pur di rimanere abbarbicati al potere.” dicono Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, i due massimi esperti mondiali di questa organizzazione criminale. Tale evoluzione non ha cancellato la presenza di antichi rituali mai del tutto scomparsi. Una liturgia in cui convivono richiami al Vangelo e alla religione cristiana e cerimoniali di iniziazione fondati sulla centralità del vincolo “di sangue”.

 

 

Tratto dal libro:

La provincia di Crotone
Oggi Crotone è la provincia più povera per reddito procapite d’Italia con appena 9405 euro contro i 21.284 di Milano, secondo un’indaggine condotta dal Centro studi Unioncamere in collaborazione con l’Istituto Tagliacarne.
Trent’anni fa Crotone era una provincia operaia. ma ricca. c’era la Montedison divenuta Enimont e Enichem, la Pertusola che produceva zinco, e la Cellulosa, l’ex cartiera. Per la Cellulosa lavorava anche Luigi Vrenna, detto “u Zirru”, il boss più potente del Marchesato. Con un pianale trainato dal cavallo trasportava il legno che arrivava al porto. Presto dal cavallo passò al trattore e poi alla Mercedes.
Riuscì a evitare il soggiorno obbligato grazie a una petizione estorta con minacce e ricatti e a strani certificati di buona condotta rilasciati persino dal vescovo del tempo.
Fu lui a sdoganare la mafia vinaria, quella cresciuta attorno a mastro ‘Ntoni Rotondo, un fabbro che aveva iniziato alla picciotteria molti giovani crotonesi nel periodo compreso tra le due guerre.
Negli anni Settanta il suo clan venne coinvolto in uno scontro con i Feudale per il controllo degli interessi che ruotavano attorno a un’area che, grazie anche alla presenza del porto, rappresentava un punto nodale per il contrabbando di sigarette e per il traffico di droga.
Crotone, negli anni settanta, costituiva la base di transito delle armi provenienti clandestinamente dai mercati mediorentali. E nel Crotonese trascorse parte della sua latitanza Pietro Vernengo, il quale con i fratelli Mannolo impiantò una raffineria di eroina a San Leonardo di Cutro.
Si racconta che Vrenna mise al mondo ventiquattro figli con tre donne diverse.
Lo scontro con i Feudale fu cruento. Ebbe inizio nel luglio del 1973, quando i sicari dei due clan si affrontarono armi in pugno in località Fondo Gesù.
Per un tragico errore venne uccisa Maria Giovanna Elia, un’anziana casalinga che era affacciata al suo balcone.
Ma l’episodio più efferato fu l’omicidio dei fratelli Domenico e Salvatore Feudale, rispettivamente di 19 e 10 anni, eliminati in piazza Mercato, nel centro di Crotone, il 23 settembre del 1973. Per questo duplice omicidio fu condannato a 19 anni, come mandante ì, il boss Luigi Vrenna.

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Dal libro: Dead Silent  Life Stories of Girls and Women Killed by the Italian Mafias, 1878-2018 di Robin Pickering Iazzi University of Wisconsin-Milwaukee, rpi2@uwm.edu