5 Gennaio 2007 Trapani. Antonino Via, 22 anni, magazziniere in un centro commerciale, viene ucciso mentre cercava di soccorrere un collega aggredito da dei rapinatori armati.

Foto da trapaninostra.it

ANTONINO VIA  Nasce a Trapani il 30 settembre 1984
Muore a Trapani il 5 gennaio 2007
Viene barbaramente ucciso a causa di una rapina, per andare in soccorso di un collega di lavoro in balia di due rapinatori armati di pistola.
Gli assassini sono stati condannati definitivamente in data 16 Ottobre 2012 dalla Corte di  Cassazione a 26 anni di reclusione ciascuno.

2003 Laurea presso ITI Leonardo Da Vinci

CONFERIMENTI RICEVUTI
Medaglia d’oro al valor civile alla memoria.Conferitagli dal presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano. (Roma 11 giugno 2007)
Medaglia d’oro per atti di eroismo conferitagli dalla Fondazione Carnegie (Roma 1 dicembre 2007)
Diploma di benemerito I.T.I. «Istituto tecnico industriale -Leonardo Da Vinci Trapani»
E inscritto nell’albo d’oro delle persone illustri. (Trapani 1 Aprile 2009)
Fonte: trapaninostra.it

 

 

Articolo del 16 Ottobre 2012  da socialtp.it
OMICIDIO VIA, PENE CONFERMATE

di Maurizio Macaluso

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dai difensori di Orazio Montagna e Giovan Battista Della Chiave. La sentenza diventa definitiva

La Corte di Cassazione ha confermato le condanne dei marsalesi Orazio Montagna e Giovan Battista Della Chiave a ventisei di reclusione per la morte di Antonino Via, il giovane magazziniere ucciso, la sera del 5 gennaio del 2007, durante una rapina. a Trapani. Il procuratore generale aveva chiesto, al termine della sua requisitoria, l’annuallmento della sentenza di secondo grado e la trasmissione degli atti alla Corte d’Assise d’Appello di Palermo per la celebrazione di un nuovo processo. Secondo il magistrato, andava verificato se vi era stata l’intenzione dei rapinatori di uccidere. Nino Via fu ucciso con un colpo di pistola durante una colluttazione con i malviventi. Un particolare che avrebbe inciso sulla quantificazione delle pene. Ma i giudici, dopo avere vagliato gli atti, hanno deciso di rigettare il ricorso dei difensori e confermare le pene che quindi diventano definitive.

 

 

Articolo del 11 novembre 2013 da  lanotizia-plutoclub.it
Trapani, ad Antonino Via sarà dedicato uno slargo della Via Orti
di Giulia Giacalone

L’amministrazione comunale di Trapani,  ha deciso di intitolare un largo ad Antonino Vita, il giovane magazziniere della Gea ucciso  nel gennaio 2007 durante un tentativo di  rapina, intervenendo per salvare un collega che sotto minaccia di una pistola da parte del rapinatore, gli chiedeva di consegnarli l’incasso della giornata. La targa verrà collocata nello slargo prospiciente la via Orti, proprio nel luogo dove  Nino Via perse la vita. Nell’ordinanza sindacale si legge che l’amministrazione comunale ha deciso di onorare la memoria di Nino Via “affinché l’estremo gesto di coraggio e nobile senso civico sia testimonianza per tutti i cittadini e, in particolare, per le nuove generazioni” . L’intitolazione dello slargo dovrebbe avvenire entro poche settimane, ultimate le procedure burocratiche. La Giunta municipale inoltre ha approvato, nel luglio scorso, l’intitolazione del plesso scolastico di “Viale XI Settembre” ad Antonino Via “… per non lasciare cadere nell’oblio l’alto gesto compiuto dal giovane appena ventiduenne e per rendere vivo il ricordo soprattutto nei giovani perché sappiano allontanarsi dalla violenza e dalla cattiveria”.

 

 

 

Fonte: antimafiaduemila.com
Articolo del 30 settembre 2014
Antonino Via è vivo! Il ricordo nel giorno del suo compleanno
di Sara Donatelli

Trapani è una città piccola che si affaccia sul mare, ricca d’arte e di bellezze naturali. Ma pochi lo sanno. Molti conoscono Trapani solo ed esclusivamente per fatti ed eventi strettamente legati alla criminalità organizzata. E così ci si ritrova spesso a parlare di Matteo Messina Denaro, Vincenzo Virga e compagnia. Ma Trapani non è solo questo. Crescere a Trapani non è semplice, il lavoro è quasi inesistente, ogni giorno le piccole aziende chiudono o lottano tentando di restare in piedi dignitosamente. Crescere a Trapani non è facile perché chi è diverso “é tintu” o é strano, e dunque meglio evitarlo. Chi parla di legalità viene visto come un illuso che crede di cambiare le cose con la forza delle parole e delle azioni pacifiche. Molti giovani tentano di resistere a Trapani, lottando per farsi largo nell’ambiente lavorativo provando a non incappare nel lavori in nero, studiando e non ricorrendo alle solite sporche raccomandazioni.

Perché a Trapani spesso, quasi sempre, va avanti il figlio di, l’amico di, “u cumpare di”. Ma Trapani non è solo questo, e non lo è maggiormente dal 5 gennaio del 2007. Chi vive a Trapani sa benissimo cosa significhi questa data: quella sera venne ucciso Antonino Via, freddato con un colpo di pistola mentre tre uomini tentavano una rapina a mano armata ai Magazzini Gea, luogo in cui il ragazzo lavorava. Antonino infatti, compresa la gravità della situazione, decide di andare in soccorso del collega, il responsabile dell’incasso della giornata che stava per essere brutalmente aggredito dai malviventi. Torna indietro Nino, decide di obbedire alla voce della coscienza, decide di seguire i valori di legalità ed onesta, forse consapevole dell’enorme rischio che stava correndo. Un rischio che lo porterà alla morte.

Il 16 ottobre del 2012 due dei tre rapinatori sono stati definitivamente condannati a 26 anni di reclusione. Giustizia è fatta. Oppure no. Non si sa. Difficile saperlo quando si è consapevoli del fatto che una madre e un padre non possono più veder crescere loro figlio. Quel figlio che oggi, proprio oggi avrebbe compiuto 30 anni. E la famiglia Via, che nel frattempo ha dato vita all’associazione “Antonino Via-eroe contemporaneo” che ogni giorno collabora con il Movimento delle Agende Rosse Gruppo Rita Atria Trapani, ha deciso proprio oggi di festeggiare Antonino con il sorriso, con una festa che serve non solo a tenere vivo il suo ricordo ma anche e soprattutto per sbattere in faccia a tutti coloro che vivono la propria vita sull’onda dell’illegalità il fatto che i giovani onesti esistono, e che non bisogna farli eroi per ricordarlo. Ma premiarli ed incentivarli da vivi. Antonino è morto, ma non è morto e mai morirà il suo ricordo. Non è morto e mai morirà il suo esempio. Non è morto e mai morirà il suo sorriso. Auguri Antonino, orgoglio di quella piccola città affacciata sul mare.

 

 

 

Fonte:  tp24.it
Articolo del 5 gennaio 2017
10 anni dall’omicidio di Nino Via. Oggi la manifestazione commemorativa

Oggi è il decimo anniversario dell’omicidio di Antonino Via. Era la sera del 5 gennaio del 2007, a Trapani erano da poco passate le otto di sera e Antonino – ventidue anni compiuti il 30 settembre del 2006-, terminata la sua giornata lavorativa ai magazzini Gea di via Orti sta per salire in macchina per fare rientro a casa, ma c’è qualcosa che non va, si accorge che alcune persone aggrediscono il collega che quella sera aveva con se l’incasso, intuisce che è vittima di un tentativo di rapina e senza pensarci un istante si precipita in suo soccorso, i malviventi sono armati, parte un colpo di pistola, Nino viene colpito a morte. In pochi attimi la sua decisione improvvisa, il suo gesto di altruismo gli costerà la vita. Un attimo che lo ha consegnato alla storia di Trapani. Un giovane siciliano armato solo dei suoi sentimenti di altruismo e di solidarietà, che in quei pochi istanti e nei pochi metri fatti in via Orti, si è scontrato con altri giovani, figli di questa stessa Sicilia che hanno invece intrapreso una via diversa, quella della delinquenza. L’uccisione di Nino oltre a sconvolgere la vita della famiglia, del papà Liberale, della mamma Maria e delle tre sorelle, ha segnato anche tutta la città di Trapani.

Le indagini – Dopo il tentativo di rapina terminato con l’omicidio, gli inquirenti sembrano brancolare nel buio, le testimonianze tra l’altro confermavano la presenza di tre uomini sul luogo del delitto. Dopo alcuni mesi vengono fermati a Palermo i marsalesi Orazio Montagna e Giovan Battista Della Chiave, sono in possesso di un pistola che si rivelerà l’arma usata la sera del 5 gennaio 2007. Il cerchio si stringe attorno ai due che verranno arrestati a fine settembre dello stesso anno.

Il processo – Nel corso del procedimento di primo grado, Montagna e Della Chiave si contraddicono e si accusano a vicenda. Della Chiave dice di aver pianificato la rapina, qualche tempo prima aveva svolto un periodo di formazione in quel negozio, ma dichiara di non avere fatto parte del gruppo quella sera. È lo stesso della Chiave a fare i nomi di altre persone che, secondo quanto riferitogli da Montagna, avrebbero partecipato o dovevano partecipare alla rapina. La richiesta di condanna da parte del pubblico ministero Andrea Tarondo è stata dell’ergastolo per Della Chiave e trent’anni per Montagna. Nel 2009, al termine del processo, il Tribunale di Trapani, ritenendoli entrambi colpevoli, li ha condannati a ventisei anni di carcere. Condanna che è stata confermata nel maggio del 2011 dalla Corte d’Appello di Palermo e il 16 ottobre del 2012 in definitiva dalla suprema Corte di Cassazione. Della terza persona componente della banda assieme a Montagna e Della Chiave non se n’è saputo più nulla.

L’affetto per Nino e i valori – Da quel tragico 5 gennaio Antonino Via è diventato l’eroe di Trapani. È diventato il figlio di tutte le famiglie trapanesi, un esempio da seguire, un esempio per i tanti giovani che ogni anno lo ricordano. Ad Antonino sono state assegnate: la Medaglia d’oro al valor civile alla memoria conferitagli dal presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano (Roma giugno 2007); la Medaglia d’oro per atti di eroismo conferitagli dalla Fondazione Carnegie (Roma 1 dicembre 2007); il Diploma di benemerito I.T.I. «Istituto tecnico industriale -Leonardo Da Vinci Trapani»; è stato inscritto nell’albo d’oro delle persone illustri (Trapani 1 Aprile 2009); l’amministrazione comunale gli ha dedicato il Largo Antonino Via; nell’aprile del 2009 gli è stata intitolata l’aula magna dell’istituto tecnico industriale, dove ha conseguito il diploma. Il Comune gli ha dedicato il Centro Sociale che si trova nel quartiere Sant’Alberto. Nel 2012 la famiglia assieme ad un gruppo di amici, per mantenerne vivo il suo ricordo fondano l’Associazione di promozione sociale e culturale “Antonino Via Eroe contemporaneo”.

 

 

 

 

Foto da: alqamah.it

Fonte:  alqamah.it
Articolo del 5 gennaio 2020
“Eroe per sempre”
di Rino Giacalone
Il ricordo oggi pomeriggio di Nino Via, il commesso che 13 anni addietro fu ucciso per salvare un collega da due rapinatori

Una targa collocata all’altezza dello slargo che porta il nome di Nino Via, il giovane commesso del Gea Market che 13 anni addietro fu ucciso dal colpo di arma da fuoco partito da una pistola impugnata da uno dei due rapinatori che stavano cercando di rubare l’incasso a un collega dell’ucciso.

La targa voluta dall’amministrazione comunale di Trapani ha il compito di rendere perpetuo il ricordo di quel giovane, morto per un suo gesto di coraggio. Era la sera del 5 gennaio del 2007, dopo aver chiuso il centro commerciale i dipendenti si salutarono e ognuno prese la sua strada. Il cassiere aveva con se l’incasso della serata e si avviò verso la sua auto, Nino Via prese opposta direzione verso la sua auto. Una volta salito si rese conto attraverso lo specchietto retrovisore che il suo collega era stretto tra due persone, capì che era in corso un tentativo di rapina, non esitò a scendere dall’auto e dirigersi verso di lui, in aiuto, accadde una collutazione, il cassiere si rifugiò nella sua auto chiudendosi dentro, Nino invece si trovò lui stretto tra i due e in quell’istante partì un colpo d’arma da fuoco.

Letale. Il proiettile colpì una aorta, in ospedale, al pronto soccorso non poterono far nulla per salvarlo. Una medaglia d’oro al valor civile è stata assegnata alla memoria, la custodiscono gelosamente con la pergamena del Capo dello Stato i genitori di Nino, Liberale e Maria, dopo anni di insistenze l’amministrazione Damiano intitolò lo slargo di via Orti, all’incrocio con la via Fardella, a Nino Via, un centro sociale porta il suo nome nel rione Sant’Alberto. Adesso la targa in marmo collocata nel punto esatto dove Nino cadde dopo essere stato colpito mortalmente e che è stata scoperta oggi pomeriggio dai genitori di Nino assieme al vice sindaco della città Enzo Abbruscato.

“Eroe per sempre” sta scritto in cima, in basso l’impegno della città a non dimenticare. Per la morte di Nino Via scontano in carcere una pena a 16 anni i due rapinatori, pregiudicati e di origine marsalese, Orazio Montagna e Giovan Battista Delle Chiave, individuati da serrate indagini condotte dai Carabinieri di Trapani. Il processo ha messo in evidenza la certa presenza quella sera in via Orti di un terzo complice, ma ancora oggi resta non identificato. Oggi pomeriggio l’Arma dei Carabinieri è stata presente con il suo massimo vertice, il colonnello Vitagliano, comandante provinciale, con altri ufficiali e sottufficiali e anche con due militari in alta uniforme che si sono posti ai due lati della targa in marmo, presente gonfalone della città, il vescovo Fragnelli e diverse autorità, e poi tanti cittadini. Pochissime le parole pronunciate da Liberale Via, fortemente emozionato ha ringraziato tutti e ricordato così il suo Nino.

 

 

 

Video Raiplay – Un giorno in pretura:

raiplay.it  – Un destino in pochi metri

raiplay.it – I due lupi

raiplay.it – Eroe per sempre

 

 

 

 

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