7 Ottobre 1982 Avellino. Elio Di Mella, Carabiniere, 30 anni, ucciso mentre tentava di opporsi alla liberazione di un detenuto.

Foto da: wikipedia.org

Elio Di Mella era un giovane carabiniere in servizio, da circa due anni, presso la caserma dei carabinieri di Campobasso, dopo aver lavorato per alcuni anni nel vicino paese di Vinchiaturo.
Il 7 ottobre 1982 sull’autostrada Napoli-Bari, in prossimità dell’uscita Avellino-Est, un commando di otto uomini su tre auto (una Ritmo color nocciola, una Alfetta e una Ford Fiesta) bloccò il furgone Peugeot blindato nel quale era custodito Mario Cuomo, pregiudicato della Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo. Il detenuto, da quattro mesi nel carcere di Campobasso, stava per essere trasportato ad Avellino dove sarebbe dovuto comparire davanti ai giudici per l’imputazione di concorso in omicidio. Cinque uomini costrinsero due carabinieri, minacciando con pistole e fucili, a cedere le armi, a scendere dal mezzo e a distendersi a terra. Un colpo di pistola venne esploso nella parte posteriore del blindato contro lo sportello destro, dove Elio Di Mella, accanto al detenuto ne manteneva le catene. Il carabiniere non si lasciò intimorire e, colpito con il calcio di una pistola, continuò a trattenere Cuomo fino a quando un uomo del commando lo colpì mortalmente con un proiettile alla testa. ( vivi.libera.it )

 

 

 

Fonte:  wikipedia.org

Elio Di Mella (Morcone, 29 maggio 1952 – Avellino, 7 ottobre 1982) è stato un carabiniere italiano medaglia d’oro al merito civile alla memoria.

Elio Di Mella era un giovane carabiniere in servizio, da circa due anni, presso la caserma dei carabinieri di Campobasso, dopo aver lavorato per alcuni anni nel vicino paese di Vinchiaturo.

Il 7 ottobre 1982 sull’autostrada Napoli-Bari, in prossimità dell’uscita Avellino-Est, un commando di otto uomini su tre auto (una Ritmo color nocciola, una Alfetta e una Ford Fiesta) blocca il furgone Peugeot blindato nel quale era custodito Mario Cuomo, pregiudicato della Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo. Il detenuto, da quattro mesi nel carcere di Campobasso, stava per essere trasportato ad Avellino dove sarebbe dovuto comparire davanti ai giudici per l’imputazione di concorso in omicidio. Cinque uomini costrinsero due carabinieri, minacciando con pistole e fucili, a cedere le armi, a scendere dal mezzo e a distendersi a terra. Un colpo di pistola venne esploso nella parte posteriore del blindato contro lo sportello destro, dove Elio Di Mella, accanto al detenuto ne manteneva le catene. Il carabiniere non si lasciò intimorire e, colpito con il calcio di una pistola, continuò a trattenere Cuomo fino a quando, un uomo del commando lo colpì mortalmente con un proiettile alla testa.

Elio Di Mella lasciò la giovane moglie ed un figlio di soli tre anni.

Immediatamente si ritenne che la liberazione di Cuomo fosse non solo un gesto dimostrativo ma anche una mossa necessaria per evitare che, nell’udienza del processo di Avellino, il detenuto avesse potuto fornire informazioni sull’organizzazione criminale. Le auto utilizzate nell’agguato riportavano la targa contraffatta, in particolare la Ritmo venne ritrovata abbandonata dagli inquirenti, nell’area del salernitano, il giorno dopo l’assassinio.

Mario Cuomo riuscì a fuggire con i suoi uomini e sopravvisse, subendo la perdita di entrambe le gambe, all’attentato compiuto, mediante autobomba il 29 gennaio 1983, nel quale morì Vincenzo Casillo, braccio destro di Raffaele Cutolo, occasione nella quale venne nuovamente arrestato.

Fu successivamente ucciso in un agguato l’11 ottobre 1990 a Napoli. 

Dopo diversi tempo, l’esecutore materiale dell’omicidio, Luigi Maiolino, confessò e iniziò a collaborare con la giustizia anche nel caso, dopo 11 anni, dell’assassinio del giovane Luigi Cafiero, freddato con undici colpi di pistola a causa di un errore di persona.

 

 

 

 

Articolo dell’8 Ottobre 2011 da: mytermoli.com
Commemorazione Carabiniere Elio Di Mella a Campobasso

CAMPOBASSO –  Si è svolta ieri a Campobasso, nella chiesa Mater Ecclesiae, la cerimonia di commemorazione del Carabiniere Elio Di Mella, all’epoca in servizio presso la Stazione Carabinieri di Campobasso, caduto nei pressi del casello autostradale di Avellino il 7 ottobre 1982. Il militare, quel tragico giorno, stava effettuando la traduzione di un detenuto a grande sorveglianza appartenente alla Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo che, dal carcere di Campobasso, veniva tradotto ad Avellino per comparire davanti ai Magistrati per una imputazione di concorso in omicidio. Nei pressi del casello di Avellino, sulla A16, l’autovettura sulla quale il detenuto viaggiava e della cui scorta faceva parte anche il Carabiniere Di Mella, venne avvicinata e poi bloccata da un commando di otto uomini, tutti armati di fucili mitragliatori, che disarmarono i militari di scorta al fine di far evadere il detenuto. Di Mella, nel tentativo estremo di opporsi alla liberazione del detenuto che egli stesso tratteneva con le catene, veniva attinto mortalmente da un colpo di arma da fuoco esploso da uno dei malviventi.

Per l’atto di eroismo spinto fino all’estremo sacrificio, il militare, in occasione della Festa dell’Arma del 4 giugno 2010, è stato insignito della Medaglia d’Oro al Merito Civile. Alla cerimonia religiosa di oggi hanno preso parte la vedova del Carabiniere Di Mella, Signora Tamilla Lucia, il figlio del militare caduto, Di Mella Luca, il Sindaco del Comune di Campobasso, Geometra Di Bartolomeo Gino, il Vice Prefetto Vicario della Provincia di Campobasso, Dr.ssa Galeone Paola, il Vice Questore Vicario, Dr. Conticchio Giancarlo, il Coordinatore Provinciale del Corpo Forestale dello Stato, Ing. Scica Adriano Alfonso, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, Colonnello Buffoni Lucandrea, il Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, Colonnello Lombardi Ferdinando, accompagnato dai comandanti dei reparti della sede, nonché una nutrita rappresentanza di Carabinieri in servizio del Comando Provinciale di Campobasso e dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Campobasso, tra i quali l’Ispettore Regionale ed il Presidente della Sezione di Campobasso. La funzione religiosa, celebrata nel commovente ricordo del Carabiniere Di Mella, è stata officiata da Monsignor Romano Nino, Cappellano Militare della Legione Carabinieri Molise, e da Padre Pierangelo Casella, parroco della chiesa Mater Ecclesiae.

 

 

 

Fonte:  isiciliani.it
Articolo del 7 ottobre 2013
7 ottobre 1982, il carabiniere Elio Di Mella e l’evasione di Mario Cuomo

Trent’anni compiuti il 29 maggio precedente e una divisa dei carabinieri addosso. Elio Di Mella, il giorno in cui muore, il 7 ottobre 1982, è in servizio e sta viaggiando sulla Napoli-Bari per il trasporto di un detenuto, Mario Cuomo, uno dei luogotenenti del leader della Nuova camorra organizzata, Raffele Cutolo. L’uomo, che deve comparire a processo ad Avellino, è in catene, affidate proprio a Elio, e all’improvviso, all’altezza dello svincolo per Avellino est, ecco sopraggiungere un commando.

È di quelli nutriti, il commando. È composto tra tre vetture con targa falsa, un’Alfa, una Fiat e una Ford, e da otto uomini armati che bloccano il blindato. Due carabinieri che viaggiano con Elio vengono fatti scendere e le loro armi prese in consegna dagli assalitori. I quali, per liberare il prigioniero, prendono di mira il retro del furgone ed esplodono un colpo contro il militare rimasto a bordo. È un avvertimento, un’intimidazione per far mollare a Di Mella le catene che legano Cuomo. Ma senza esito e altrettanto senza esito rimane il calcio di una pistola che gli viene calato addosso per farlo desistere. Solo un altro proiettile, stavolta alla testa, abbatterà alla fine la sua resistenza e porrà fine alla sua vita.

A quel punto il detenuto ha la possibilità di scendere dal mezzo e di fuggire insieme ai banditi. Ucciso 8 anni più tardi in un attentato, il 29 gennaio 1983 successivo sarà coinvolto a Roma nell’esplosione dell’auto di un altro camorrista di rango, Vincenzo Casillo. E se quest’ultimo muore subito, Cuomo viene ferito gravemente e trascorre l’ultimo scampolo della sua vita su una sedia a rotelle. Intanto Elio Di Mella ha lasciato un figlio piccolo e per lui solo nel 2010 giunge la medaglia d’oro al valor civile perché “con ferma determinazione ed eccezionale senso di abnegazione affrontava l’assalto” in cui sarebbe rimasto ucciso.

 

 

Fonte:  carabinieri.it

DI MELLA Elio

Carabiniere Medaglia d’Oro al Merito Civile “alla memoria”, nato a Morcone (BN) il 29 maggio 1952, deceduto ad Avellino il 7 ottobre 1982.

Alla sua memoria è intitolata, dall’11 luglio 2016, la Caserma sede del Comando Stazione Carabinieri di Ripabottoni (CB).

Fu insignito della Medaglia d’Oro al Merito Civile “alla memoria” con la seguente motivazione: “Durante il servizio di traduzione di un pericoloso esponente della criminalità organizzata, con ferma determinazione ed eccezionale senso di abnegazione affrontava l’assalto di otto malviventi armati volto a liberare il pregiudicato e, nello strenuo tentativo di impedirne la fuga, veniva mortalmente colpito nella sparatoria. Mirabile esempio di elette virtù civiche ed altissimo senso del dovere, spinti fino all’estremo sacrificio”. Avellino 7ottobre1982.

 

 

 

 

Elio Di Mella Carabiniere – Medaglia d’oro

Pubblicato il 3 lug 2017
Elio Di Mella In servizio presso la Stazione Carabinieri di Ripabottoni
dal 1971 al 1978, barbaramente assassinato dalla violenza di pochi per difendere la Libertà di tanti.

 

 

 

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Articolo del 2 novembre 2019

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