• 6 Giugno 1982 Palermo Ucciso Antonino Peri, perché scambiato per un poliziotto.

    Antonino Peri, ex carabiniere in pensione, fu ucciso a Palermo il 6 giugno del 1982. Come hanno raccontato alcuni collaboratori di giustizia, aveva inseguito una macchina che aveva tamponato la sua autovettura; a bordo erano due mafiosi che facevano da scorta a un’altra autovettura nel cui bagagliaio c’era il corpo di un uomo appena ucciso. I mafiosi l’hanno scambiato per un poliziotto. Fonte: Centro siciliano di documentazione G. Impastato       Tratto da Il Viandante – Sicilia “Carmelo Lo Jacomo, sotto la minaccia delle armi e sempre su ordine di Filippo Marchese [Milinciana], viene prelevato e ficcato in una vettura tipo Mini Minor. Allontanandosi da Piazza Torrelunga a forte…

  • 1 Giugno 1982 Lucito (CB). Colpito a morte Giovanni Pepe, appuntato dei Carabinieri di 41 anni.

    Appuntato Carabinieri Giovanni Pepe nato a Pastorano (CE) il 4 Luglio 1940 deceduto in Lucito (CB) il 1 Giugno 1982 Durante un posto di blocco nella notte del 1 Giugno 1982, i carabinieri della locale stazione di Lucito (CB), intercettarono un’autovettura rubata con quattro passeggeri a bordo. All’atto del fermo, tre dei quattro occupanti si diedero alla fuga, mentre i carabinieri riuscirono ad acciuffare il quarto uomo e lo accompagnarono alla vicina caserma, dove prestava servizio Giovanni Pepe che incitò i suoi due colleghi a continuare la ricerca degli altri tre malviventi che si erano dati alla fuga. “Andate che forse riusciamo a bloccarli tutti!A questo ci penso io…” L’arrestato,…

  • 29 Maggio 1982 Cava dei Tirreni. Simonetta Lamberti aveva 11 anni. È stata uccisa da un killer della camorra nel corso di un attentato il cui obiettivo era il padre, il giudice Alfonso Lamberti, procuratore di Sala Consilina.

    Simonetta Lamberti viene uccisa il 29 maggio 1982 da un colpo di pistola alla testa all’età di 10 anni. La bambina si trova in auto con suo padre Alfonso Lamberti, procuratore di Sala Consilina impegnato nelle indagini contro la NCO di Cutolo. Ed è proprio lui ad essere il destinatario dei proiettili dei killer. Simonetta è con il suo papà di ritorno dal mare quando si avvicina, all’auto sulla quale viaggiano, un’altra auto dalla quale partono decine di colpi di arma da fuoco, uno dei quali colpisce mortalemente Simonetta. Il giudice Lamberti resta ferito. Grazie all’aiuto di alcuni testimoni che hanno visto in volto l’uomo alla guida dell’auto degli aggressori,…

  • 24 Maggio 1982 a Palermo Rodolfo Buscemi, 24 anni, e il cognato Matteo Rizzuto, appena 18 anni, uccisi e fatti sparire in mare. Rodolfo stava indagando sulla morte del Fratello Salvatore, ucciso nell’Aprile del 1976.

    La vita di Rodolfo Buscemi fu segnata dall’omicidio del fratello Salvatore, avvenuto una sera di aprile del 1976. Rodolfo decise di scoprire gli assassini del fratello e così si trasferì nel quartiere di Sant’Erasmo a Palermo, dove viveva Salvatore e cominciò a fare indagini e a raccogliere prove. Molti indizi lasciavano supporre che il mandante dell’omicidio fosse stato Filippo Marchese, boss del quartiere di Sant’Erasmo. Le domande insistenti di Rodolfo Buscemi ben presto diedero fastidio alla criminalità locale che rispose con minacce e intimidazioni. Il 26 maggio 1982, a 24 anni, Rodolfo e il cognato Matteo Rizzuto, di soli 18 anni, allettati con una falsa offerta di lavoro, furono rapiti…

  • 8 Maggio 1982 Porto Empedocle (AG). Giuseppe Lala, Domenico Vecchio e Antonio Valenti, operai, uccisi sul posto di lavoro

    8 Maggio 1982, Porto Empedocle (AG), Giuseppe Lala (55anni), Domenico Vecchio (26 anni) di Porto Empedocle, Antonio Valenti (38 anni) di Favara, furono uccisi  per errore mentre stavano per tornare a casa dopo una giornata di lavoro. Era accaduto che i Traina avevano aperto uno stabilimento di frantumazione di inerti a Cattolica, sul fiume Verdura. Questa ingerenza infastidì Pietro Marotta, uomo d’onore di Ribera, proprietario di un analogo impianto e cugino di Carmelo Colletti (figli di fratello e sorella) che decise di intervenire inviando sul posto il gruppo raffadalese di Lauria. I killer si appostarono dietro un silos carico di cemento in polvere e spararono non appena videro arrivare i…

  • 3 Maggio 1982 Reggio Calabria. Gennaro Musella, stimato professionista, ucciso dilaniato dall’esplosione della sua autovettura.

    Ingegnere salernitano, Gennaro Musella aveva trasferito in Calabria la sua azienda perché impegnato in lavori di opere marittime. Era un professionista stimato, un uomo semplice. Viene ucciso a Reggio Calabria il 3 maggio 1982, dilaniato dall’esplosione della sua autovettura. Da allora la sua famiglia cerca giustizia. L’ombra della Sicilia “senza sole” si affaccia anche sul delitto Musella che fu inquadrato nell’assegnazione dell’appalto per il porto di Bagnara Calabra, le cui gare furono vinte prima e dopo, dai famosi “cavalieri del lavoro” di Catania, Costanzo e Graci. I carabinieri del nucleo operativo di Reggio Calabria, in un rapporto all’autorità giudiziaria, denunciarono per quell’appalto un’associazione tra la ‘ndrangheta calabrese e la mafia…

  • 30 Aprile 1982 Palermo. Uccisi in un agguato Pio La Torre, dirigente nazionale e deputato del PCI, impegnato nella lotta alla mafia, e Rosario Di Salvo, suo collaboratore.

    Il 30 Aprile 1982 a Palermo furono uccisi in un agguato Pio La Torre, deputato del PCI, e Rosario Di Salvo, suo collaboratore. “Alle 9,20, con una Fiat 131 guidata da Rosario Di Salvo, Pio La Torre stava raggiungendo la sede del partito. Quando la macchina si trovò in una strada stretta, una moto di grossa cilindrata obbligò Di Salvo, che guidava, ad uno stop, immediatamente seguito da raffiche di proiettili. Da un’auto scesero altri killer a completare il duplice omicidio. Pio La Torre morì all’istante mentre Di Salvo ebbe il tempo per estrarre una pistola e sparare alcuni colpi, prima di soccombere. Poco dopo l’omicidio fu rivendicato dai Gruppi…

  • 21 aprile 1982 Torre annunziata (NA) Ucciso Luigi Cafiero, 19 anni, perché somigliava al vero destinatario delle pallottole.

    Luigi Cafiero venne assassinato a Torre Annunziata in via Settetermini con undici colpi d’arma da fuoco a soli 19 anni il 21 aprile del 1982, mentre era in auto con la fidanzata. Quattro uomini armati di pistola, si avvicinarono all’auto di Luigi e gli urlarono: «Sei Antonio?». Senza attendere la risposta, esplosero contro di lui undici colpi d’arma da fuoco che lo freddarono all’istante. Solo undici anni dopo, in seguito alle dichiarazioni di un pentito è stato accertato che si trattò di un errore di persona. Fonte Liberanet     fondazionepolis.regione.campania.it Luigi Cafiero viene assassinato il 21 aprile 1982 a Torre Annunziata mentre si trova in macchina con la fidanzata…

  • 21 Aprile 1982 Verdesca Bellizzi (SA). Uccisi per errore Raffaele Sarnataro, 51 anni, Antonio Esposito, 54 anni e Luigi Stelo, 53 anni. Il raid era stato organizzato per uccidere un esponente della criminalità organizzata.

    Raffaele Sarnataro, 51 anni, Antonio Esposito, 54 anni, e Luigi Stelo, 53 anni, vengono uccisi il 21 aprile 1982 a colpi di pistola, durante un raid organizzato per colpire un esponente della criminalità organizzata. L’omicidio si inserisce all’interno della faida tra Nuova Camorra Organizzata e Nuova Famiglia. Nel 2015 Raffaele Sarnataro viene riconosciuto dal Ministero dell’Interno vittima innocente della criminalità organizzata.     Fonte: fondazionepolis.regione.campania.it Raffaele Sarnataro, fu vittima innocente, ucciso a colpi di pistola durante un raid organizzato, il 21 aprile del 1982, in località Verdesca Bellizzi (Sa) per uccidere Lanzetta Gennaro esponemte del clan Nuova Famiglia. Il Lanzetta doveva viaggiare a bordo di un’auto che invece era occupata…

  • 25 Marzo 1982 Paola (CS). Assassinato il commerciante Luigi Gravina, 32 anni. Vittima del racket.

    Luigi Gravina, nato a Paola il 15.6.1949, operatore commerciale, coniugato con Luigina Violetta, padre di cinque bambini, veniva assassinato il 25 marzo del 1982 per mano mafiosa essendosi rifiutato, reiteratamente e con forte determinazione, di cedere alle insistenti e minacciose richieste estorsive della criminalità organizzata locale. Due sicari lo hanno ucciso il 25 marzo del 1982. “L’omicidio di Luigi Gravina ad opera del locale clan di ‘ndrangheta ha segnato una svolta nella lotta alla mafia della provincia. Da un lato, infatti, chi ha contribuito a consumare l’efferato crimine di un lavoratore coraggioso, padre di cinque bambini, si è pentito offrendo un contributo alla giustizia finalizzato a debellare la cosca di…