• 11 Giugno 2006 Briatico (VV). Fedele Scarcella, imprenditore agricolo, ucciso ed il corpo dato alle fiamme. Aveva denunciato i suoi estorsori.

    Fedele Scarcella di 71 anni, possidente terriero di Briatico (Vibo Valentia), originario di Cosoleto, in provincia di Reggio Calabria, ucciso e dato alle fiamme l’11 giugno 2006. Pagò con la vita le sue denunce contro la ‘Ndrangheta. Il suo corpo fu ritrovato dentro la sua macchina, una Punto blu, parcheggiata davanti alla spiaggia di Punta Safò, a Briatico. Faceva parte dell’associazione antiracket “SOS Impresa” di Reggio Calabria e da anni aveva preso posizione contro il racket e l’estorsione in Calabria. Era proprietario di diversi terreni, anche nella Piana di Gioia Tauro. Vittima di furti, danneggiamenti ed estorsioni, denunciò ai Carabinieri e fece arrestare due pluripregiudicati appartenenti alla cosca mafiosa dei…

  • 19 Marzo 2006 San Nicandro Garganico (FG). Giorgio Palazzo, 18 anni, ucciso da un pacco bomba.

    Giorgio Palazzo, un ragazzo di 18 anni è stato ucciso da un pacco bomba indirizzato al padre. È accaduto a Sannicandro Garganico, nel Foggiano, il 19 marzo del 2006. Giorgio, figlio di un noto gioielliere del paese, è morto mentre veniva trasportato in ospedale a San Severo. L’esplosione del plico ha ferito gravemente la madre. Un pacco simile era stato recapitato anche a un amico meccanico, ma non è scoppiato: mentre apriva la busta, l’uomo ha visto spuntare fili elettrici e ha buttato via l’involucro. In questa storia la mafia non c’entra. È una storia di gelosie ma la vicenda ha suscitato nella cittadinanza, soprattutto tra i giovani di Sannicandro,…

  • 18 Marzo 2006 Bianco (RC). Ucciso Vincenzo Cotroneo, 28 anni, giocatore del Locri.

    Vincenzo Cotroneo, 28 anni, rimase vittima, la notte del 18 marzo 2006, di un agguato di stampo mafioso a Bianco, centro della Locride. Stava rientrando a casa in auto quando è stato affiancato da un’altra vettura con a bordo due persone che hanno sparato con un fucile ed una pistola. Raggiunto dai proiettili in diverse parti del corpo, è deceduto all’istante. Salvatore Vincenzo Cotroneo, Enzo per tutti, collaborava con il padre nel suo lavoro di imbianchino, ma la sua grande passione era il calcio. Giocava come centravanti nel Locri. Si sarebbe dovuto presentare per un interrogatorio al reparto operativo dei carabinieri, il primo della sua vita. Gli investigatori volevano informazioni…

  • 17 Dicembre 2005 Capodichino (NA). Ucciso Giuseppe Riccio, 26 anni, in un raid contro il proprietario della pizzera dove lavorava.

    Giuseppe Riccio, 26 anni, padre di un bambino di pochi mesi Nicola, è il pizzaiolo ucciso per errore sabato 18 dicembre 2005 a calata Capodichino durante la «spedizione punitiva» organizzata nel ristorante dove il giovane stava lavorando. “Obiettivo del gruppo di persone che sabato sera hanno fatto irruzione nella pizzeria «Donn’Amalia» era il titolare del ristorante. Il «branco» voleva impartire «una lezione» al proprietario del locale con il quale la sera prima aveva avuto un alterco. Sembra che quel venerdì i balordi fossero arrivati con un’auto e due moto davanti al locale. Ripresi  dal titolare, che era uscito fuori perchè i veicoli parcheggiati davanti all’ingresso ostruivano il passaggio – sempre…

  • 16 Ottobre 2005 Locri (RC). Assassinato Francesco Fortugno mentre ricopriva la carica di vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria.

      “Francesco Fortugno avrebbe pagato con la vita l’inaspettata elezione in Consiglio Regionale con oltre 8500 preferenze. I Marcianò, elementi vicini al clan Cordì, avevano infatti “tirato la volata” a un altro candidato: quel Domenico Crea condannato in seguito per concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito del processo “Onorata Sanità”. Crea, però, non riuscì a essere eletto, ottenendo un pessimo risultato proprio a Locri, dove Alessandro Marcianò, caposala dell’ospedale, aveva promesso almeno 700 voti. A questo punto, dunque, i Marcianò, avrebbero commissionato l’omicidio di Fortugno al giovane Salvatore Ritorto proprio per riacquistare credito nei confronti di Mimmo Crea, al fine di salvaguardare eventuali possibilità di arricchimento: “Appare ampiamente logico e…

  • 8 Settembre 2005 Canolo (RC). Ucciso Fortunato La Rosa, medico in pensione, che si occupava della coltivazione dei terreni di famiglia. Non permetteva il pascolo abusivo sulle sue proprietà.

    Una parola di troppo rivolta ai capi delle ‘ndrine gli è costata la vita. Il medico oculista Fortunato La Rosa, viene assassinato l’8 settembre a Canolo (Reggio Calabria), perché aveva impedito il passaggio del suo campo alle cosiddette “vacche sacre”, le mandrie della ‘ndrangheta che hanno il privilegio di pascolare libere in ogni proprietà. Il professionista ha pagato con la vita la sua intransigenza all’illegalità. La Rosa è stato ucciso con tre colpi di fucile caricato a pallettoni mentre a bordo della sua auto si stava dirigendo nel piccolo centro aspromontano, dove aveva i suoi possedimenti. I killer lo attesero in prossimità di una curva e mirarono alla testa. vivi.libera.it…

  • 13 Agosto 2005 Sant’Ilario dello Ionio (RC). Scompare Renato Vettrice, operaio presso un’azienda vivaistica.

    Renato Vettrice, di 40 anni, dipendente presso l’azienda florovivaistica di S.Ilario dello Jonio (RC), scomparve nel nulla il 13 agosto 2005; intorno a mezzogiorno telefonò alla moglie Antonella per avvisarla che da lì a poco avrebbe fatto rientro a casa per il pranzo ma di lui sono rimaste solo alcune gocce di sangue rinvenute nel suo ufficio, all’interno dell’azienda, e sulla sua macchina, ritrovata il giorno seguente alla scomparsa nei pressi della stazione di Locri. Antonella, la moglie, e i suoi tre figli, Giovanni, Gabriele ed Emanuele, nato dopo la sua scomparsa, stanno ancora aspettando, nel dolore, di conoscere la verità sulla sua scomparsa.       Articolo del 13…

  • 26 Giugno 2005 Bovalino (RC). Ucciso Pepe Laykovac Tunevic, 36 anni, slavo, in mezzo a innumerevoli persone in un mercato. Nessuno ha visto e sentito.

    Il 26 Giugno 2005 a Bovalino (RC) viene ucciso Pepe Laykovac Tunevic, 36 anni, slavo. L’uomo da anni viveva nel campo nomadi di Gioia Tauro. Al momento dell’agguato Tunevic era in compagnia della moglie e dei figli e stava cercando di vendere ai commercianti del mercato alcune miniature in legno. La vittima è stata avvicinata da due persone che, secondo quanto si è appreso, hanno sparato diversi colpi di pistola e sono poi fuggite a bordo di uno scooter. Nessuno ha visto e sentito.     Fonte: Liberanet.org Agguato nella Locride, un morto: La vittima è Pepe Laykovac Tunevic, 36 anni, di nazionalità slava e privo del permesso di soggiorno.…

  • 6 Giugno 2005 Casapesenna (CE). Ferito a morte Nicola Sammarco, guardia giurata di 59 anni.

    Nicola Sammarco, 59 anni, svolge la sua funzione di guardia giurata presso un edificio che ospita le antenne di una società di telecomunicazioni (Omnitel) a Casapesenna. La notte del 5 giugno, Nicola ha da poco concluso il suo turno di vigilanza per la cooperativa “Lavoro e giustizia” quando alcuni colpi di pistola lo raggiungono alle spalle. Nove colpi esplosi a raffica lo feriscono al torace e alla spalla; modalità efferate che spingono i carabinieri della compagnia di Casal di Principe, al comando del capitano Montanaro, ad escludere l’ ipotesi della rapina. Sammarco riesce ad avvisare i suoi colleghi via radio, così è prontamente soccorso dagli stessi che lo trasportano d’urgenza…

  • 24 Maggio 2005 Siderno (RC): Assassinato il giovane commerciante Gianluca Congiusta

    Gianluca Congiusta, un sacrificio che resta Aveva sconfitto un male che sembrava incurabile. È stato ucciso dalla ‘ndrangheta. Gianluca Congiusta era nato a Siderno nella Locride il 19 dicembre del 1973. Una famiglia normale quella di papà Mario e mamma Donatella, gente onesta e perbene che da generazioni si occupa di commercio. Frequenta con ottimi risultati l’Istituto tecnico per il turismo. Durante l’ultimo anno delle scuole superiori viene colpito da una grave malattia: linfoma non hodgkin, un tumore. Aveva solo 17 anni. Combatte la sua battaglia e la vince. Le cure a Bologna durano un anno, poi Gianluca rientra a Siderno e recupera l’anno scolastico perso. Si diploma e fa…