• 27 Aprile 1969 Altavilla Milicia (PA). Restava ucciso Orazio Costantino, carabiniere scelto, nel tentativo di arrestare gli autori di una estorsione.

    Il 27 Aprile del 1969, il Carabiniere Scelto Orazio Costantino, in servizio presso la squadra investigativa, partecipava volontariamente a rischiosa azione di attesa, su terreno impervio, per arrestare gli autori di una tentata estorsione, mediante lettera minatoria. Dopo dodici ore di snervante attesa, venutosi a trovare a diretto contatto con individuo che, armato di fucile da caccia, si accingeva a raccogliere il sacco simulante la somma richiesta. Con estrema decisione e cosciente sprezzo del pericolo, il militare affrontava il delinquente con l’arma in dotazione spianata al fine di impedirgli ogni possibilità di fuga. Raggiunto in pieno petto da scarica di pallettoni repentinamente esplosa dal malvivente, trovava la forza di reagire…

  • 8 Settembre 1959 Ciminna (PA). Ucciso in un agguato Clemente Bovi, Carabiniere scelto.

    Il giovane carabiniere Clemente Bovi, spostato e padre di una bambina di pochi mesi, stava rientrando, in auto con un amico, alla caserma di appartenenza, la Stazione di Caltabellotta. “Improvvisamente il conducente frena bruscamente l’auto: al centro della carreggiata, sono apparsi alcuni massi che ostruiscono il passaggio, mentre, sul ciglio della strada, nota altre autovetture ferme. Un incidente, pensa, e rallenta. Ma appena il veicolo si ferma dal buio sbucano alcuni uomini armati che intimano ad entrambi di uscire dall’abitacolo e mettersi “faccia a terra”. Clemente Bovi finge dapprima di ubbidire, poi, impugnata la pistola, si lascia scivolare nella piccola scarpata che costeggia la strada. E da lì risponde al…

  • 25 Marzo 1946 Pioppo, fraz. Monreale (PA). Ucciso dalla banda Giuliano il carabiniere Francesco Sassano.

    L’omicidio del carabiniere Francesco Sassano consumato la sera del 25 marzo 1946 a Pioppo, mentre vi trascorreva una licenza: solo perché avrebbe osato dire in paese di sentirsi capace di far catturare il capo bandito Giuliano, tre malfattori armati di mitra, introdottisi nella sua abitazione, lo costrinsero – sotto gli occhi delle sorelle Anna e Francesca, che terrorizzate non potettero dargli alcuno aiuto – ad uscire di casa ed a seguirli per breve tratto sulla strada Pioppo – Borgetto dove immediatamente, con alcune raffiche di mitra, lo trucidarono, quindi, prima di allontanarsi, posero sul cadavere del povero Sassano un foglio con la scritta: “questa e la fine delle spie. Giuliano’’;…