• 31 Dicembre 2008 Napoli. Ucciso Nicola Sarpa da un proiettile vagante nella notte di Capodanno.

    Nicola Sarpa, appena 24enne, era affacciato al balcone della propria abitazione, al secondo piano del civico 4 di vico Trinità degli Spagnoli, a guardare i fuochi d’artificio del capodanno del 2009 quando un proiettile vagante lo colpì alla tempia. Un’altra vittima della notte di Capodanno.       Fonte: fondazionepolis.regione.campania.it Notte di Capodanno del 2008 nei Quartieri Spagnoli di Napoli. Nicola Sarpa è intento a festeggiare con la sua famiglia l’arrivo del nuovo anno. Il ragazzo è affacciato al balcone per chiamare e far rientrare in casa il fratello di 8 anni, che è in cortile a giocare. In una casa poco distante, invece, Manuela Terracciano, figlia del capoclan Salvatore,…

  • 5 Dicembre 2008 Napoli. Ucciso Antonio Metafora, avvocato di 70 anni. Aveva notificato un’ingiunzione di sfratto alla madre del suo assassino.

    Antonio Metafora, 70 anni, avvocato civilista di Napoli, è stato ucciso nel suo studio il 5 dicembre 2008. Aveva rifiutato, insieme al suo cliente, per cui stava seguendo l’ingiunzione di sfratto di un garage, la somma di 50 mila euro in contanti che con tono definito «minaccioso» l’assassino, alcuni giorni prima dell’omicidio gli aveva messo sul tavolo come saldo delle morosità, accompagnato dalla richiesta di rifare il contratto di affitto del garage. L’assassino, imparentato per parte di moglie con la famiglia malavitosa dei Licciardi di Secondigliano, aveva preso in affitto il locale a nome della madre, semplice prestanome, e voleva obbligare il professionista a bloccare la procedura di sfratto. Al…

  • 16 Gennaio 2007 Napoli. Luigi Sica, 16 anni, ucciso a coltellate da un coetaneo per futili motivi.

    Luigi Sica è morto in modo assurdo, per quella “nuova moda” che da qualche tempo si sta diffondendo tra i ragazzi di Napoli e delle sue periferie: portare nelle tasche dei jeans, del giubbotto o dello zainetto della scuola, oltre al più moderno dei telefoni cellulari, anche un coltello, piccolo, come quelli da cucina. È accaduto tutto la sera del 16 gennaio 2007, in via Santa Teresa degli Scalzi, punto di ritrovo dei ragazzi della Sanità. Poco dopo le 22, in prossimità di un distributore di benzina, Luigi, un ragazzo di 15 anni, soprannominato “Maradona” per la sua passione per il calcio, si reca ad incontrare gli amici di sempre…

  • 24 Dicembre 2006 Napoli. Ucciso Keba Aleksandr, 50 anni, ucraino, venditore ambulante, per futili motivi.

    “Keba Aleksandr, 50 anni, ucraino, è un venditore ambulante. Vive a Napoli. È il 24 Dicembre del 2006. Al mattino presto, come sempre, ordina il suo banchetto in Via Brin. Ad aiutarlo c’è sua moglie Chobit Lyubov e il loro figlioletto di 5 anni. All’improvviso sbuca un’auto nera di grossa cilindrata che sfreccia veloce, manovre azzardate a un pelo dai pedoni, che urta il banchetto di Keba facendo cadere a terra tutta la mercanzia. Con tono pacato Keba, approfittando dell’autovettura ferma, invita il conducente ad andare piano, a muoversi con maggiore attenzione, a rispettare chi lavora. La risposta non si fa attendere: “Tu qui non comandi niente, ci vediamo dopo”…

  • 4 Settembre 2006 Napoli. Ucciso Salvatore Buglione, dipendente comunale, perché si era ribellato ad una rapina nell”edicola della moglie.

    In quattro aggrediscono Salvatore Buglione  e lo accoltellano tra i giornali.  Aveva addosso mille euro. Perciò non voleva darla vinta ai suoi rapinatori. Ha gridato «Andatevene», ha cercato di difendersi ma loro erano in quattro, forse cocainomani. E lo hanno ucciso con una sola coltellata, un colpo secco, al petto. Così si è accasciato nel suo sangue un uomo inerme, alle 20.30 del 4 settembre 2006, in via Pietro Castellino, buio pesto ma passaggio frequente di auto e passanti. Salvatore Buglione, 51 anni, soprannominato Sasà, è la vittima dell´ennesima ferocia dei predatori di Napoli. Lo hanno ucciso per sfregio, per punire la sua ribellione. Buglione lavorava come dipendente comunale, ma…

  • 31 Gennaio 2005 Napoli. Ucciso Vittorio Bevilacqua, 64 anni, padre di uno scissionista

    Vittorio Bevilacqua, 64 anni, paga con la vita la colpa di essere il padre di un “nemico”. I sei proiettili bucano buste di latte e confezioni di pasta, solo per caso non uccidono anche bersagli occasionali, il negoziante, il garzone, un altro cliente sulla porta. Poi l’assassino fugge nel traffico dell’ora di punta: nessuno lo ha visto in faccia, nessuno ne riconoscerà mai i lineamenti. Vittorio Bevilacqua è la quarantanovesima vittima della prima Faida di Scampia. (La Repubblica del 1 Febbraio 2005)     Articolo di La Repubblica del 1 Febbraio 2005 Faida, ucciso davanti alla moglie di Conchita Sannino Un cappellino con visiera calato sugli occhi, ma non ha…

  • 24 Gennaio 2005 a Napoli ucciso Attilio Romanò, “vittima di un’assurda vendetta trasversale”. Non era lui la vittima predestinata.

    Attilio Romanò, 29 anni, incensurato, viene ucciso il 24 gennaio 2005 in un negozio di telefonia a Capodimonte, dove faceva il commesso. Il vero obiettivo dell’agguato era il co-gestore del negozio, Salvatore Luise, nipote del boss Salvatore Pariante, legato agli scissionisti. La vittima abitava a Miano, quartiere limitrofo a quelli di Secondigliano e Scampia, dove era in corso una sanguinosa faida tra clan che da alcuni mesi mieteva vittime innocenti. In un primo momento, per mancanza di precedenti penali sia di Romanò che di Luise, viene presa in considerazione anche la pista della rapina, ma le spietate modalità dell’esecuzione inducono successivamente gli investigatori ad escluderlo. L’omicidio avviene in una manciata…

  • 21 Novembre 2004 Napoli. Gelsomina Verde, 22 anni, torturata, uccisa e bruciata all’interno della sua auto.

    Gelsomina Verde è una vittima innocente della camorra, torturata e uccisa a 22 anni nel pieno della cosiddetta faida di Scampia. Il corpo della giovane donna, uccisa con tre colpi di pistola alla nuca dopo ore di torture, fu poi bruciato per nascondere i segni di quelle torture. Era il 22 novembre del 2004. Gelsomina Verde era del tutto estranea alle logiche dei clan. Giovane operaia in una fabbrica di pelletteria aveva avuto una relazione con un ragazzo appartenete agli scissionisti. Questo legame sentimentale si era interrotto alcuni mesi prima dell’assassinio della ragazza. La famiglia di Gelsomina Verde si costituì parte civile nel procedimento penale che si concluse il 4…

  • 27 Marzo 2004 Annalisa Durante, vittima innocente di Napoli, aveva 14 anni

    Annalisa Durante, 14 anni, è stata uccisa a Napoli nel quartiere Forcella il 27 marzo del 2004. Annalisa,in compagnia di un’amica e di una cugina, sta chiacchierando sotto il portone di casa quando, Salvatore Giuliano, uno degli ultimi rampolli del clan di Forcella, passa di lì e decide di intrattenersi con loro. Quella sera però Salvatore doveva essere punito perché insieme allo zio Ciro Giuliano, detto “o Barone”, aveva deciso di divenire il padrone incontrastato delle piazze di spaccio del centro storico di Napoli. Così, proprio quella sera, sopraggiungono in Via Vicaria Vecchia, al civico 22, quattro uomini a bordo di due scooter, ingaggiati dal clan Mazzarella, con l’intenzione di…

  • 15 Febbraio 2004 Napoli. Ucciso Francesco Estatico, 18 anni, per uno sguardo ad una ragazza.

    L’omicidio di Francesco Estatico, 18 anni, avvenne la sera del 15 febbraio 2004 vicino a un bar di Mergellina. Secondo la ricostruzione di un amico della vittima che era con lui quella sera, Francesco stava andando verso l’ingresso del bar, quando vide una ragazza, le sorrise e le si avvicinò. Venne subito accerchiato da un gruppo di giovani e, dopo un rapido diverbio, uno di loro aggredì Francesco e un altro il suo amico. Poi i due aggressori scapparono con un motorino, ma il corpo di Francesco rimase a terra, colpito da una coltellata. Morì durante il trasporto all’ospedale.       Fonte:  repubblica.it Articolo del 16 febbraio 2004 Napoli,…