• 17 Febbraio 2001 Torino, moriva Florentina Motoc, 21enne moldava

      Nella notte tra il 16 e il 17 febbraio Tina Motoc, una ragazza moldava di 20 anni, schiava del racket della prostituzione, è stata brutalmente assassinata. Il suo corpo nudo è stato ritrovato lungo un canale di irrigazione che attraversa un campo nelle vicinanze dello svincolo Pianezza Collegno della tangenziale di Torino. Aveva diverse ferite sul volto e sul capo, le gambe e il piede destro erano stati bruciati con il fuoco di un falò acceso con i vestiti della ragazza.   Foto e Note da  chilhavisto.rai.it Nella notte tra il 16 e il 17 febbraio Tina Motoc, una prostituta moldava di 20 anni, è stata brutalmente assassinata. Il…

  • 24 ottobre 1988 Torino. Ucciso a colpi di lupara Giuseppe Valentino, operaio di 50 anni, originario di Siderno.

    Giuseppe Valentino, 50 anni, operaio da 32 anni presso la Ditta Stola di Torino, originario di Siderno (RC), da cui era emigrato all’età di 17 anni,  è stato ucciso  il 24 ottobre del 1988 mentre, in bicicletta, si recava al lavoro, da un assassino che gli ha esploso contro, a bruciapelo, due colpi, uno alla testa e uno all’addome. Giuseppe Valentino era una persona onesta, come raccontarono tutti quelli che lo conoscevano, viveva del proprio lavoro e possedeva solo quella bicicletta con cui si recava al lavoro. “Un misterioso delitto a Torino. Probabilmente indecifrabile se si tralasciano i riferimenti alla Calabria, alla vita nelle province dominate dalla ‘ndrangheta. A radici…

  • 15 luglio 1988 Torino. Walter Briatore, 36 anni, fu ucciso perché scambiato per un ‘ndranghetista.

    Walter Briatore, 36 anni, fu ucciso Torino il 15 luglio 1988 perché scambiato per un ‘ndranghetista. “Dopo trent’anni e quattro mesi la polizia e la procura hanno rispolverato il faldone di un omicidio di ‘ndrangheta. Le indagini sono state riaperte e partono da una nuova certezza: non erano Rizzi e Briatore i veri obiettivi dei sicari della malavita calabrese che invece cercavano «Franco il Rosso» ucciso davvero, al terzo tentativo, due mesi più tardi: il 24 agosto 1988. Briatore, originario di Roburent, ha 36 anni quando una mattina, in via Monfalcone 92, viene freddato con un colpo calibro 45 alla nuca. Qualche mese prima di lui era toccato, sempre a…

  • 11 giugno 1988 Torino. Uccisa Michela Ansaldi Paolino, 16 anni. Testimone in una guerra tra bande catanesi.

    Erano appena usciti da una birreria, Michela Ansaldi Paolino, 16 anni, la sua amica 17enne A. M. e i giovani pregiudicati Roberto Caserta, 27 anni, ed il fratello Maurizio, 35 anni, quando sono stati bersagliati da numerosi colpi di pistola. I fratelli Caserta e Michela sono morti sul posto mentre la sua amica è rimasta gravemente ferita. Mesi dopo le indagini stabilirono che i due fratelli avevano litigato all’interno del locale con i proprietari ma che sono stati poi crivellati di colpi da altre persone, estranee alla prima lite, che li stavano attendendo all’esterno.     Fonte: L’Unità Articolo del 13 giugno 1988 Sparatoria a Torino, 3 morti e un…

  • 20 maggio 1987 Torino. Ucciso Roberto Rizzi, impiegato di 31 anni, per uno scambio di persona

    Uno scambio di persona. Una vittima innocente. Questa è la storia di Roberto Rizzi che, nel 1987, aveva solo 31 anni, una moglie, un lavoro da impiegato. Una vita come tanti, lontana dal crimine. Raggiunto a bruciapelo da due colpi di pistola, in un bar di via Pollenzo a Torino, da un killer, per tanto tempo sconosciuto.  Vincenzo Pavia, ex collaboratore di giustizia e grande accusatore del cognato Domenico Belfiore, mandante del delitto di Bruno Caccia, ammette di aver assassinato per errore Roberto Rizzi: il suo obiettivo era Francesco di Gennaro, uomo legato al crimine organizzato della Torino degli anni ’80. Fonte:  vivi.libera.it           onte: archiviolastampa.it…

  • 26 Giugno 1983 Torino. Ucciso il Magistrato Bruno Caccia. Indagava sul “Clan dei calabresi” e sui mafiosi catanesi operanti nel Nord Italia.

    Bruno Caccia, procuratore capo a Torino indagava sul “Clan dei calabresi” e sui mafiosi catanesi operanti nel Nord Italia e diede un contributo di fondamentale importanza per contrastare la ferocia del terrorismo. Grazie alla sua opera, la Procura instituì i primi processi ai capi storici di Br e Prima linea. Il lavoro di Bruno Caccia in Procura fece vacillare le basi del dominio malavitoso imperante tra Torino e Provincia. Era un vero uomo delle istituzioni che non si poteva corrompere. La malavita lo sapeva e decise di eliminarlo. Bruno Caccia venne freddato con diversi colpi di pistola sotto casa il 26 giugno del 1983. Domenico Belfiore è stato condannato all’ergastolo…

  • 3 Luglio 1981 Torino. Lorenzo Crosetto, Imprenditore 61enne, rapito, il suo corpo trovato sepolto in un campo

    Lorenzo Crosetto, 61 anni, venne rapito la sera del 3 luglio 1981. Stava giocando a scopa nel bar Ponte Barra, in barriera di Casale, locale con atmosfera anni Cinquanta nella vecchia Torino di Cesare Pavese schiacciata tra il Po e la collina. Un mese e mezzo dopo era morto, esaurito dagli stenti e dal calore: lo avevano nascosto in una baracca di lamiera nelle campagne di Asti dove sotto il solleone di luglio la temperatura saliva anche a 50 gradi. I banditi vollero lo stesso il denaro: 672 milioni. Poi più niente. Solo silenzio fino al 31 maggio 1983, quasi due anni dopo, quando un pentito della ‘ ndrangheta avrebbe…

  • 7 Febbraio 1978 Torino, Rapito Francesco Stola, 48 anni, contitolare di una ditta produttrice di modelli in legno per l’industria.

    Aveva 48 anni Francesco Stola, quando fu rapito a Torino senza più fare rientro a casa. Nella serata del 7 Febbraio ’78 lo attendono in tre in Via La Thuile, davanti al portone d’ingresso che conduce agli uffici della ditta. Poco prima delle otto di sera, Stola esce e si appresta a salire in auto per rientrare a Villarbasse, dove abita. Lo colpiscono ripetutamente col calcio delle pistole e lo caricano a forza su una 131, appostata lì vicino con un complice a bordo e pronta a scattare all’avvio del blitz. Le prime richieste astronomiche della banda, tre miliardi, si ridimensionano a 800 milioni: Ma il blocco dei beni degli…

  • 15 Ottobre 1976 Torino. Adriano Ruscalla, Imprenditore 51enne, rapito non se ne è saputo più nulla.

    Il 15 Ottobre 1976 a Torino viene rapito Adriano Ruscalla, imprenditore 51enne, appartenente a una famiglia di noti costruttori. Quattro banditi hanno fatto irruzione all’interno dell’ufficio vendite di un cantiere in corso Telesio Impresario, pistole in pugno, hanno afferrato la vittima e l’hanno trascinata fuori caricandola su un’Alfetta – Testimoni del rapimento (il quindicesimo in Piemonte) una donna e il titolare di un’officina: hanno visto l’impresario dibattersi e lo hanno sentito urlare. Mai più tornato a casa, nonostante i parenti avessero pagato un riscatto di mezzo miliardo di lire.       Articolo di La Stampa del 16 Ottobre 1976 Impresario sequestrato da quattro armati Alle 18,15, all’interno dell’ufficio vendite…