21 Luglio 2000 Bovalino (RC). Ucciso Saverio Cataldo, commerciante di 47 anni, per non aver voluto cedere l’attività.

Saverio Cataldo, 47 anni, è stato ucciso poco dopo la mezzanotte del 21 luglio del 2000 a Bovalino (Reggio Calabria). Gli hanno sparato alla schiena quattro colpi di fucile caricato a lupara. Si era rifiutato di vendere la sua attività commerciale, una tabaccheria con annesso negozio di generi alimentari, in contrada Bosco Sant’Ippolito, a quattro passi da San Luca. Nell’agguato è rimasta gravemente ferita anche la moglie, Teresa Cataldo di 53 anni. (Liberanet.org)

 

 

Da La Repubblica del 22 Luglio 2000
Locride. Ferita la moglie, ucciso un commerciante

BOVALINO – Agguato nella Locride: ucciso un commerciante, Saverio Cataldo, a Bovalino nella notte tra giovedì e venerdì. Ferita in modo grave anche la moglie, Teresa Cataldo, di 45 anni, accanto al marito al momento dell’agguato, scattato mentre la coppia rientrava a casa. I medici hanno dovuto amputarle una gamba.

 

 

 

Articolo del Corriere della Sera del 22 Luglio 2000
Resiste al racket, commerciante ucciso
di Carlo Macrì
Bovalino: l’ uomo negli ultimi tempi aveva subìto delle minacce. Il killer l’ ha sorpreso in una strada di campagna Resiste al racket, commerciante ucciso La ‘ ndrangheta voleva che cedesse il negozio. Ferita gravemente la moglie

BOVALINO (Reggio Calabria) – Volevano costringerlo a vendere la sua attività commerciale, una tabaccheria con annesso negozio di generi alimentari, in contrada Bosco Sant’ Ippolito, a quattro passi da San Luca. Saverio Cataldo, 47 anni, di Bovalino, aveva resistito a quelle proposte che gli giungevano dai boss della zona. Giovedì notte l’ hanno ucciso con quattro colpi di fucile caricato a lupara. L’ assassino ha ferito gravemente anche la moglie, Teresa Cataldo, 53 anni, mentre il figlio Raffaele, 18 anni, è rimasto miracolosamente illeso. La donna è stata in un primo momento ricoverata all’ ospedale di Locri, dove i medici le hanno asportato una consistente parte muscolare e ossea, all’ altezza del ginocchio destro, colpito dai pallettoni, che le hanno causato un inizio di necrosi. Viste le condizioni dell’ arto, ieri pomeriggio, con un elicottero della Croce Rossa, Teresa Cataldo è stata trasferita all’ istituto ortopedico «Rizzoli» di Bologna. Si fa strada l’ ipotesi che dietro all’ assassinio del commerciante ci sia quindi la mano del racket.
Secondo alcune indiscrezioni, sulle quali stanno lavorando i carabinieri della compagnia di Locri, la vittima avrebbe ricevuto in questi ultimi tempi delle minacce, che Cataldo, comunque, si è guardato bene dal denunciare. L’ uomo, però, non aveva mutato abitudini di vita, nonostante le intimidazioni. Credeva che il suo rifiuto, la sua resistenza a non mollare l’ attività commerciale, unica fonte di guadagno per la famiglia, avrebbe potuto dissuadere chi era interessato all’ acquisto della tabaccheria. Era sicuro e certamente cosciente che mai avrebbe pagato con la vita quel suo atteggiamento così intransigente. Altrimenti, si sarebbe guardato bene dal rientrare a casa col buio, percorrendo una stradina sterrata senza luce. Un luogo sicuro per compiere un agguato. E infatti il killer, poco dopo mezzanotte, ha atteso il commerciante ai margini della stradina, nascosto tra i rovi. Saverio Cataldo, con la moglie e il figlio, come ormai facevano dall’ inizio dell’ estate, dopo aver cenato in un’ altra casa di loro proprietà, distante qualche chilometro dal luogo dell’ agguato, stava rientrando a piedi nella villetta di campagna. Il sicario li ha sorpresi alle spalle. Ha puntato il fucile a canne mozze, la classica «lupara» contro il commerciante e ha esploso quattro fucilate. Colpito alle spalle e agli arti inferiori, Saverio Cataldo è morto all’ istante. La «rosa» di pallini ha raggiunto anche la moglie alla gamba destra, mentre il figlio, che si trovava qualche metro più indietro, è riuscito a evitare i colpi.

I PRECEDENTI

12 LUGLIO Sul lungomare di Locri vengono assassinati due ragazzi: Antonio Condemi, 26 anni, e Domenico D’Agostino, 19. Altre tre persone restano ferite.
11 LUGLIO Un commando spara fra la folla e uccide Pasquale Fernando Grillo, 42 anni, di San Calogero, consigliere dello Sdi alla provincia di Vibo Valentia. Ferito gravemente anche un amico.
14 APRILE A Marina di Gioiosa (Reggio Calabria) una autobomba uccide sotto casa Domenico Gullaci, imprenditore. In passato aveva subìto intimidazioni da parte dei nuovi clan della zona.
23 MARZO A Tropea (Vibo Valentia) due giovani incensurati di 20 e 24 anni vengono uccisi a colpi di fucile in un agguato.
26 FEBBRAIO Strage a Strongoli (Crotone): un commando spara nella strada principale del paese e uccide 3 esponenti di una cosca locale. Nella sparatoria, resta ucciso per sbaglio anche un pensionato.
 
 
 
 
 

Da La Stampa del 23 Luglio 2000
CRONACA
II commerciante assassinato aveva parenti a Biella

Aveva parenti in città Saverio Cataldo, 47 anni, il commerciante assassinato l’altra notte a Locri: a Biella vive infatti il cugino, Pino Cataldo, capostazione.
Saverio Cataldo gestiva un negozio di generi alimentari con tabaccheria, era incensurato e non aveva mai denunciato alcun tentativo di estorsione, anche se non è esclusa la pista del racket. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, era da poco passata la mezzanotte. I Cataldo avevano cenato, come erano soliti fare in estate, in una piccola casa rurale di campagna di loro proprietà, che si trova a circa 600 metri dalla loro abitazione principale. Quando si accingevano ad entrare in casa, è sbucato il sicario. Quattro i colpi di fucile caricato a pallettoni che hanno raggiunto il commerciante.

 
 
 

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