• 30 novembre 1986 Brindisi. Muore Francesco Ciccio Guadalupi, presidente di Assindustria, ferito in un tentativo di rapina in data 11 ottobre.

    Francesco Ciccio Guadalupi, allora presidente di Assindustria Brindisi, ferito in un tentativo di rapina messo in atto l’11 ottobre del 1986 all’interno dello stabilimento di pastorizzazione del latte che aveva sede nel rione Casale, morì dopo una lunga agonia il 30 novembre dello stesso anno. È il primo omicidio di Vito Di Emidio, sicario della Scu, allora diciannovenne. Di Emidio negli anni successivi fu pluricondannato per 416bis, per omicidi e altri reati. Una carriera criminale da boss riconosciuto. Fonte: vivi.libera.it     Fonte: brindisireport.it Articolo del 28 gennaio 2015 Omicidi Scu: definitivi i tre ergastoli per il gruppo di fuoco. Per Bullone la pena è da ridurre di Roberta Grassi…

  • 15 Novembre 1986 Cittanova (RC). Ucciso Antonio Bertuccio, 41 anni, lascia moglie e 5 figli.

    Antonio Bertuccio fu ucciso a Cittanova (Rc). Aveva 41 anni e lasciò moglie e 5 figli. Antonio Bertuccio era nato il 17 giugno 1945 ed era capocantiere edile. Il 15 novembre 1986, durante una battuta di caccia, fu avvicinato da alcuni balordi che volevano derubarlo. Ci fu un diverbio e Antonio Bertuccio venne ucciso. Fonte liberanet.org       Foto ed articolo inviati da Carmen figlia di Antonio. Giornale di Calabria 16 Novembre 1986 Cittanova, ucciso durante una battuta di caccia da tre che forse volevano rapinarlo del fucile di Angelo Bruzzese Parenti e amici del cacciatore, che erano appostati ad una decina di metri da lui, dicono di aver…

  • 11 Febbraio 1986 – Platì (RC) – Uccisi Francesco Prestia e la moglie Domenica De Girolamo

    È lunga la lista dei politici ammazzati in Calabria. Francesco Prestia è stato il primo sindaco di Platì dell’era repubblicana, succeduto al mitico “Massaru Peppi”, il carabiniere Giuseppe Delfino, che guida una lista popolare, diventa primo cittadino e poi si dimette. Francesco Prestia è un uomo del PCI, guida il Comune per molto tempo. Si ritira dalla vita politica nel 1975, quando viene sconfitto da Domenico De Maio. Lo uccidono in un agguato l’11 febbraio del 1986. È dentro la sua tabaccheria al centro del paese con sua moglie, Domenica De Girolano, l’ex-direttrice dell’ufficio postale che ha avuto l’onore di essere proclamata cavaliere del lavoro. Irrompono due uomini e li…

  • 7 giugno 1984 Casoria (NA). Salvatore Mele, 40 anni, guardia giurata, fu ucciso nel corso di una rapina.

    Salvatore Mele, 40 anni,  lavorava per un’agenzia di vigilanza privata. Fu ucciso a Casoria (NA) il 7 giugno 1984 nel corso di una rapina a un furgone portavalori. Fonte: vivi.libera.it   Fonte: fondazionepolis.regione.campania.it Brevi storie di vittime innocenti della criminalità: Salvatore Mele Salvatore Mele, vigilante 40enne, viene ucciso in una rapina il 7 giugno 1984 nei pressi dell’Euromercato a Casoria in provincia di Napoli. Il furgone blindato della Partenope, società di vigilanza per la quale lavora Salvatore, giunge verso le 9, 30 del mattino nel piazzale antistante il centro commerciale per ritirare l’incasso per un ammontare di circa 167 milioni di lire. All’interno del furgone vi sono tre vigilantes: Salvatore…

  • 27 gennaio 1983 Carlentini (SR). Ferito a Morte Benedetto Magro, 64 anni, guardia giurata, nel corso di una rapina alla banca presso cui prestava servizio.

    Benedetto Magro, 64 anni, guardia giurata, fu ferito a morte il 27 gennaio 1983 mentre era in servizio davanti la banca Agricola di Ragusa a Carlentini (SR);  alle 10.00 circa affrontò un commando di rapinatori che stava per fare irruzione armi in pugno nella banca. Morì dopo 24 ore di agonia per i colpi di arma da fuoco subiti. Benedetto Magro a maggio del 1983, 4 mesi dopo la fatale rapina, sarebbe stato collocato in pensione.     Fonte: informatoredisicilia.it Articolo di gennaio 2014 Benedetto Magro, vigilantes muore per sventare una rapina in banca: esempio eroico. Benedetto Magro, 64 anni, fu ferito a morte il 27 gennaio 1983 e dopo…

  • 3 marzo 1980 Napoli. Michele Pecorilla, appuntato di Pubblica Sicurezza, 56 anni, ucciso nel negozio della moglie, durante una rapina.

    Michele Pecorilla, 55 anni, Appuntato Guardie di P.S. dal 1944, fu ucciso il 3 Marzo 1980 in un tentativo di rapina compiuto da due giovani criminali nel negozio della moglie a Napoli. L’appuntato Michele Pecorilla, in servizio presso il Commissariato di Secondigliano, sposato e padre di quattro figli, fuori servizio aiutava la moglie nel piccolo negozio di bigiotteria e gioielleria da lei aperto nel quartiere di Secondigliano. La sera del 3 Marzo, intorno alle 19 due giovani di circa 18 anni entrarono nel negozio fingendo di essere clienti poi estrassero le pistole, minacciando Pecorilla e la moglie. L’appuntato reagì cercando di estrarre a sua volta l’arma di ordinanza ma venne…

  • 25 Gennaio 1980 Afragola (NA). Antonio Esposito, 25 anni, agente di polizia, viene ucciso nella tabaccheria del padre presa d’assalto da due malviventi armati e mascherati.

    Antonio Esposito, agente di polizia medaglia d’oro al valor civile, fu ucciso il venticinque gennaio del 1980 nella tabaccheria del padre, in corso Garibaldi ad Afragola, presa d’assalto da due malviventi armati e mascherati. Il poliziotto, che prestava servizio nella sezione della polizia stradale di Benevento, libero dal servizio, intervenne a difesa del genitore. Riuscì a disarmare e a bloccare uno dei malviventi, a cui aveva strappato anche il passamontagna. La reazione del complice fu spietata. Antonio Esposito fu colpito alle spalle da due proiettili esplosi dal bandito, morendo sotto gli occhi del genitore. Fonte: fondazionepolis.regione.campania.it         Ricordato nel libro Come Nuvole Nere di Raffaele Sardo Antonio…

  • 26 Aprile 1979 Palermo. Ucciso Alfonso Sgroi, 45 anni, guardia giurata, durante una rapina alla Cassa di Risparmio.

    Alfonso Sgroi, si trovò improvvisamente senza un lavoro, fu così costretto ad accettare di fare la guardia giurata. Non fu semplice per lui dover prendere confidenza con un’arma da fuoco ma doveva farlo. La mattina del 26 aprile 1979 ci fu una rapina nella banca in cui prestava servizio. Mentre tentava di proteggere una donna che disperata urlava dal terrore, i rapinatori lo colpirono mortalmente. Scapparono lasciandolo agonizzante. Per Alfonso non ci fu nulla da fare. Lasciò una moglie e due figlie. (Fonte: liberanet.org) Facevano parte della banda dei rapinatori i mafiosi Pino Greco, detto “scarpuzzedda”, e Pietro Marchese. (Fonte: Centro siciliano di documentazione “G. Impastato” Palermo)      …