• Dopo 36 anni Antonio Esposito Ferraioli riconosciuto vittima innocente di camorra

    Dopo 36 anni Antonio Esposito Ferraioli riconosciuto vittima innocente di camorra Fonte ilcorsaro.info Articolo del 28 Ottobre 2014 di  Mariano Di Palma e Federico Esposito Trentasei anni e cinquantacinque giorni. Tanto tempo, troppo. Ma l’emozione è così forte che pensare che si potesse fare prima stavolta conta poco. Il cuore si gonfia e la gioia nasconde l’amarezza delle attese. Antonio Esposito Ferraioli, Tonino, ha avuto giustizia. Un nome forse sconosciuto, un ragazzo come tanti, un compagno, ammazzato nel 1978 dalla camorra a Pagani, fritto misto di cemento e asfalto alle pendici del Vesuvio. Lo scorso 24 ottobre il Tribunale di Nocera Inferiore gli ha finalmente riconosciuto lo status di vittima…

  • Otto morti nella guerra tra famiglie. La storia della faida di Noragugume di Anthony Muroni

    Otto morti nella guerra tra famiglie. La storia della faida di Noragugume di Anthony Muroni Pubblicato il 19 gennaio 2014 in  unionesarda.it Nell’articolo di Anthony Muroni, pubblicato sull’Unione Sarda del 16 novembre 2005, la storia della faida e la conclusione della vicenda processuale. Tutta la faida di Noragugume e i suoi retroscena in oltre 70 udienze. Dopo tre anni di processi i giudici della Cassazione hanno messo la parola fine a una vicenda giudiziaria tremenda, che consegna tre giovani (Bruno Acquas, Luca Falchi e Gianfranco Pinna) al carcere a vita e regala a una ragazza già segnata da anni di dolore (Giuseppina Pinna) una nuova speranza nel futuro. Con l’aggiunta…

  • Tiberio Bentivoglio, imprenditore antimafia: «Ho denunciato, Equitalia mi porta via la casa» di Gelsomino Del Guercio

    Tiberio Bentivoglio, imprenditore antimafia: «Ho denunciato, Equitalia mi porta via la casa» di Gelsomino Del Guercio Foto e Articolo del 9 Ottobre 2014 da espresso.repubblica.it Rompe il muro di omertà contro la ‘ndrangheta, ma resta solo. Così, tra silenzi, lentezze burocratiche e casa ipotecata, si umilia il coraggio di chi denuncia le cosche di Reggio Calabria Tiberio Bentivoglio, imprenditore antimafia: «Ho denunciato, Equitalia mi porta via la casa» «Sto perdendo casa e lavoro, ho già perso la serenità familiare. Allora oggi mi chiedo: conviene denunciare i propri aguzzini come ho fatto io?». E’ il grido di un uomo disperato quello che affida a “l’Espresso” Tiberio Bentivoglio, imprenditore reggino 61enne sotto…

  • “IL GRIDO E L’IMPEGNO La storia spezzata di Michele Fazio” di Francesco Minervini

    IL GRIDO E L’IMPEGNO La storia spezzata di Michele Fazio di Francesco Minervini Fotocopertina e recensione da stiloeditrice.it Michele Fazio è un ragazzo barese di quindici anni, pieno di vita e di entusiasmo, che una sera di luglio sta tornando a casa per cenare con la propria famiglia. All’improvviso viene strattonato; non ha il tempo di voltarsi indietro, sente degli spari, sono attimi: un proiettile gli perfora il cranio e lui cade riverso per terra. Tutti scappano, lasciandolo solo. Nell’aria si avverte, lancinante, un solo grido: ‘Aveme accise u uagnune buenn’ (‘Abbiamo ucciso il bravo ragazzo’). Con l’aiuto dei genitori Lella e Pinuccio Fazio la storia spezzata di Michele e…

  • “Sono solo pupazzi. Un giorno con Gaetano Marchitelli, vittima innocente della mafia” di Francesco Minervini

    Sono solo pupazzi. Un giorno con Gaetano Marchitelli, vittima innocente della mafia di Francesco Minervini Fotocopertina e descrizione da stiloeditrice.it Gaetano Marchitelli, ammazzato per sbaglio nel 2003 nell’ambito di un regolamento di conti per le strade di Carbonara (Bari), ci accompagna per mano alla scoperta della piazza del suo paese, delle pittoresche signore che animano le strade scambiandosi ricette a gran voce, dei ragazzini spensierati che progettano di marinare la scuola, dell’amicizia con Mario. Su tutte le scene incombe la macchina gialla simbolo dei poteri mafiosi che tengono in scacco la cittadinanza. La vicenda di Gaetano e del suo amico Mario, che rimase ferito quel 2 ottobre di più di…

  • Reagì Mauro Rostagno sorridendo – di Adriano Sofri

    Reagì Mauro Rostagno sorridendo di Adriano Sofri Fonte sellerio.it Sellerio Editore Palermo Rostagno è stato assassinato nel settembre 1988 a Lenzi, in provincia di Trapani. Ci sono voluti dunque più di 25 anni per arrivare a una verità processuale, per fare i tanti accertamenti, rilievi, indagini che nei giorni dopo il delitto non si fecero, superare le ipotesi investigative che si sono susseguite dal giorno dell’assassinio – false congetture, depistaggi, ricostruzioni infondate – mentre si è tralasciata l’unica pista che andava seguita da subito e che pure molti indicarono: quella mafiosa. «Mamma mia che situazione in questa provincia di Trapani!… Logge massoniche coperte, intreccio tra politica, affari, mafia, massoneria, tangenti,…

  • “Un cippo alla memoria di Filippo Intili” di Dino Peternostro

    Un cippo alla memoria di Filippo Intili di Dino Peternostro Articolo del 30 Luglio 2014 Fonte:  facebook.com Lettera da Corleone a “Rassegna Sindacale”  di Dino Paternostro Un cippo alla memoria di Filippo Intili Così Caccamo, 62 anni dopo, sceglie di stare dalla parte della legalità. Per 62 lunghi anni la sua figura era caduta nel dimenticatoio. Malgrado il nome di Filippo Intili fosse stato inserito nell’elenco delle vittime innocenti di mafia, redatto dall’associazione “Libera”, nessuno aveva mai cercato di sapere di più di questo mezzadro comunista, dirigente della Camera del lavoro, assassinato il 7 agosto 1952 dalla potente mafia di Caccamo, suo paese natale. Addirittura, la Regione siciliana, che pure…

  • “Giustizia per Cetta Cacciola: condannata la famiglia e un avvocato” di Claudio Cordova

    Giustizia per Cetta Cacciola: condannata la famiglia e un avvocato di Claudio Cordova Articolo del 30 Luglio 2014 da ildispaccio.it Per mesi, sulla stampa, il fango aveva provato a ricoprire la dignità di Maria Concetta Cacciola e dei pm della Dda di Reggio Calabria. Articoli di stampa, insinuazioni, chiacchiericcio con cui veniva paventato che nella morte della testimone di giustizia avrebbero potuto pesare le presunte pressioni effettuate dagli inquirenti. Ora arriva una prima verità processuale, con la condanna di tutti gli imputati nel procedimento “Onta”. Il Gup di Reggio Calabria, infatti, ha accolto l’impostazione portata avanti dai pm Giovanni Musarò e Giulia Masci, che avevano chiesto la condanna per tutti…

  • Così Rocco Chinnici svelò la “mafia spa” di Umberto Santino

    Così Rocco Chinnici svelò la “mafia spa” di Umberto Santino Articolo del 29 Luglio 2014 da  palermo.repubblica.it Tratto da: lesiciliane.org/casablanca Capì che il delitto Impastato non era il gesto di un terrorista. Iniziatore del pool intuì il peso finanziario di Cosa nostra Ho cominciato a frequentare Rocco Chinnici dopo l’assassinio di Peppino Impastato. L’inchiesta era stata subito chiusa, in base alla convinzione, diffusa dalle forze dell’ordine e condivisa da gran parte della magistratura, che si fosse trattato di un atto terroristico compiuto da un suicida o da un attentatore inesperto, ma le denunce dei compagni di militanza, dei familiari di Peppino, che rompevano con la parentela mafiosa, di noi del…

  • 28 Luglio 2014 Portici (NA). Ucciso Mariano Bottari, pensionato di 75 anni, mentre tornava a casa dalla moglie invalida. Un’altra vittima innocente.

    La mattina del 28 luglio 2014 Mariano Bottari sta per rientare a casa a piedi e si trova a pochi metri dalla sua abitazione, precisamente in via Scalea a Portici, quando proprio su quella strada quattro uomini in sella a due grosse motociclette, parlando tra di loro in maniera coincitata e violenta, ingaggiano un conflitto a fuoco. Un proiettile vagante colpisce Mariano alla gola. L’anziano si accascia a terra, perde tantissimo sangue e muore immediatamente senza che si possa far nulla per soccorrerlo. Mariano Bottari, 75enne pensionato, padre di sei figli, da anni si prendeva cura della moglie invalida e ogni mattina usciva di casa per la spesa e per…