• 3 Settembre 1998 Scisciano (NA). Resta uccisa Giuseppina Guerriero, 42 anni, da proiettili diretti a un camorrista.

    Il 3 settembre 1998 Giuseppina Guerriero torna a casa dal lavoro a Scisciano, nel Napoletano, quando viene ferita mortalmente da un killer, che attende l’arrivo di un boss per ucciderlo. Giuseppina Guerriero è colpita per caso. Madre di quattro figli, tra i quattordici e ventidue anni, ha da poco abbandonato la sua attività di bracciante agricola per iniziare quella di cuoca. Sono poco dopo le undici di sera e Giuseppina sta tornando dal colloquio di lavoro in un ristorante nei pressi di via Garibaldi. Il killer impugna la pistola, ma non si accorge che mentre preme il grilletto, all’auto sulla quale viaggia il suo obiettivo, si affianca quella della Guerriero.…

  • 20 Luglio 1998 Pomigliano D’Arco (NA). Alberto Vallefuoco, Rosario Flaminio e Salvatore De Falco, giovani operai, uccisi perché scambiati per altri.

    Alberto Vallefuoco, Rosario Flaminio e Salvatore De Falco Il 20 luglio 1998 in Via Nazionale delle Puglie, nella zone nord-est di Napoli tre operai Salvatore De Falco, Rosario Flaminio e Alberto Vallefuoco, sono stati assassinati, durante l’ora di spacco, davanti al bar nei pressi del pastificio Russo dove lavoravano. I giovani stanno per entrare in macchina quando tre sicari a bordo di una “Lancia Y” con in pugno revolver e kalashnikov ed il volto coperto da cappucci, sparano circa quaranta colpi uccidendo all’istante i tre colleghi e ferendo di striscio la cassiera. I nomi delle tre vittime non dicono nulla a Carabinieri e Polizia. Nessuna segnalazione, nessun precedente, niente di…

  • 5 Luglio 1998 Acerra (NA). Antonio Ferrara, 21 anni, ucciso da due ragazzi diciassettenni (uno figlio di un camorrista) che hanno sparato al termine di una lite, a cui lui era estraneo.

    Antonio Ferrara giovane ucciso ad Acerra in Piazza Falcone e Borsellino, la piazza principale del paese, il 5 luglio del 1998. Due ragazzi diciassettenni (uno figlio di un camorrista) al termine di una lite organizzarono un raid punitivo, ma sbagliarono mira, colpendo la persona sbagliata: Antonio Ferrara. I due saranno arrestati il 9 luglio. Fonte: Liberanet.org     Fonte:  fondazionepolis.regione.campania.it Antonio Ferrara Il 5 luglio 1998 due diciassettenni aprono il fuoco nella piazza principale di Acerra, quella dedicata a Falcone e Borsellino. I minorenni, di cui uno appartenente a famiglia camorrista, volevano vendicarsi dell’offesa subita la sera precedente da parte di un loro coetaneo. In realtà, nulla più di una…

  • 11 Giugno 1997 Napoli. Silvia Ruotolo, 39 anni, viene colpita alla tempia da un proiettile destinato ad un camorrista, mentre rientrava nella propria abitazione.

    L’11 giugno 1997 Silvia Ruotolo sta tornando nella sua casa in Salita Arenella a Napoli dopo aver preso a scuola suo figlio Francesco di 5 anni: ad attenderla al balcone c’è sua figlia Alessandra di 10 anni. Ad un certo punto si sentono colpi di arma da fuoco sparati all’impazzata: alcuni colpi vaganti uccidono Silvia mentre un altro passante resta ferito. Il vero obiettivo dei sicari è Salvatore Raimondi affiliato al clan Cimmino avversario del clan Alfieri, morto anch’egli sotto i colpi dei killer. Uno degli assassini, Rosario Privato, viene arrestato il 24 luglio dello stesso anno mentre è in vacanza al mare in Calabria. Gli altri responsabili della strage…

  • 10 Giugno 1997 Taranto. Raffaella Lupoli, 11 anni, resta uccisa al posto del padre.

    Era il 10 giugno del 1997 quando entrarono in azione i sicari. I killer volevano colpire il padre di Raffaella Lupoli, un metalmeccanico disoccupato che aveva più problemi con la droga che con la giustizia. Passeggiava con lui nel quartiere Tamburi di Taranto. Tre colpi di pistola la colpirono a morte all’età di 11 anni. (Liberanet.org)         Fonte: archiviolastampa.it Articolo del 11 giugno 1997 Spara al padre, uccide la figlia di Tonio Attino L’uomo, pregiudicato, era in automobile: inutile la corsa all’ospedale Agguato a Taranto, la bambina aveva 11 anni TARANTO. Volevano ammazzare il papà, hanno ucciso la figlia. Raffaella Lupoli aveva 11 anni. Tre colpi di…

  • 5 Giugno 1997 Ribera (AG). Sonia Nakladolova, 20 anni, assassinata per errore con due colpi di lupara.

    Sonia Nakladolova, 20 anni, di origine ceca, assassinata a Ribera (AG) ol 5 giugno 1997, con due colpi di lupara. Il delitto è avvenuto nel piazzale di un residence, il Parco degli Aranci, lungo il litorale agrigentino, a pochi chilometri da Ribera, dove la ragazza viveva da un anno e mezzo. Sonia Nakladolova è stata raggiunta dai pallettoni mentre stava aprendo la portiera dell’auto del fidanzato. Probabilmente un tragico errore dei killer. Il vero obiettivo sarebbe stato proprio l’uomo, 50 anni, sposato, titolare di una catena di discount in varie zone della Sicilia, e prossimo all’apertura di altri due supermercati. Sarebbe entrato nel mirino della criminalità organizzata per la sua…

  • 29 Novembre 1996 Palizzi (RC). Antonino Moio e Celestino Fava, trucidati senza pietà.

    Antonino Moio e Celestino Fava sono stati uccisi la mattina del 29 novembre del 1996 nelle campagne intorno a Palizzi (RC). Antonino (Nino) Moio, 27 anni, era un contadino e ogni giorno andava ad accudire gli animali in contrada Guni. Quella mattina cerca compagnia, suona a casa Fava e chiede di Antonino. Il ragazzo non c’è ma trova Celestino, il fratello gemello, che si offre di accompagnarlo. Celestino Fava era uno studente universitario impegnato nel volontariato. Aveva 22 anni. Antonino Moio era la vittima designata di una vendetta trasversale e, secondo gli inquirenti, Celestino sarebbe stato eliminato proprio perché testimone oculare dell’agguato. Le famiglie attendono ancora giustizia.      …

  • 24 giugno 1996 Strage di Casabona (KR). Resta ucciso Nicola Melfi, 18 anni, che lavorava nel cantiere dell’eccidio.

    Nicola Melfi, operaio edile di 18 anni, viene ucciso nella Strage di Casabona, località in provincia di Crotone, nel cantiere in cui lavorava, durante l’agguato mortale a Domenico Alessio, imprenditore edile, capo della cosca più importante del paese. L’unica colpa di Nicola Melfi, famiglia di emigrati da poco rientrati in paese (lui era nato a Wolfsburg, in Germania), era solo quella di lavorare con l’impresa del boss e di trovarsi testimone del massacro. Era il suo primo giorno di lavoro.       Fonte: archiviolastampa.it Articolo del 25 giugno 1996 Il boss fa scattare la trappola mortale di Diego Minuti Crotone, il capocosca e i suoi uomini sono stati colpiti…

  • 15 Novembre 1995 Somma Vesuviana (NA). Resta ucciso il piccolo Gioacchino Costanzo di 2 anni, che era in compagnia dello zio, vero obiettivo dei sicari.

    A soli 18 mesi Gioacchino Costanzo è vittima di un agguato di camorra diretto a colpire il compagno di sua nonna, Giuseppe Averaimo. Venditore di sigarette di contrabbando e legato al clan D’Avino, Averaimo era solito girare spesso con il bimbo, convinto che i rivali non avrebbero mai messo in percolo la sua vita. Così non è stato e la scellerata quanto vigliacca scelta di Averaimo ha determinato la morte del piccolo nell’agguato in cui lo stesso pregiudicato è stato ucciso. Nel 2002 la Corte d’Assise condanna all’ergastolo Vincenzo Esposito e Nicola Mocerino, 22 anni vengono inflitti a Saverio Castaldo. Tuttavia nell’aprile 2005 la prima sezione della Cassazione annulla i…

  • 14 settembre 1995 Comiso (RG). Giuseppe Cilia, 26 anni, operaio in un mobilificio, restò ucciso in un agguato verso il suo datore di lavoro.

    Giuseppe Cilia,26 anni, operaio in un mobilificio, venne ferito a morte il 14 settembre del 1995 a Comiso (Ragusa). Il commando aveva come obiettivo il proprietario del mobilificio, Giulio Ricca, con alcuni precedenti penali, che rimase ferito assieme a sua figlia Rita e al rivenditore Raffaele Tonchino. Fonte:  vivi.libera.it     Fonte: siciliaantiusura.it  Articolo della Gazzetta del Sud del 19 marzo 2002 Altra spallata ai clan di Vittoria: 43 arresti di Antonio Ingallina RAGUSA – Un’altra spallata ai clan. L’hanno data Carabinieri e Polizia che, a conclusione dell’operazione “Sipario”, hanno notificato 43 ordini di custodia cautelare in carcere per associazione mafiosa, associazione a delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio…